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Ruby e Berlusconi, che cosa ha detto Ilda Boccassini nella requisitoria

Non abbiamo dubbi che Ruby si prostituisse” ha detto il procuratore aggiunto Ilda Boccassini in un passaggio della requisitoria al processo a carico di Silvio Berlusconi.

Una premessa che la Boccassini ritiene importante per sottolineare “l’importanza della tutela del minore” per la quale “sono intervenute due leggi importanti, una nel febbraio 2006, la numero 38, e l’altra nel marzo del 2008”, volute proprio dal governo Berlusconi

La requisitoria si concluderà oggi con la richiesta di condanna dell’ex presidente del Consiglio accusato di concussione e prostituzione minorile.

Entrando nel vivo della sua analisi, il procuratore aggiunto ha sollevato un dubbio retorico: “Possiamo credere – ha detto – che una persona che ha dedicato la sua vita e il suo credo a Berlusconi come Emilio Fede, non gli abbia detto che Ruby era minorenne?“.

Anzi, incalza la Boccassini in uno dei passaggi della requisitoria, “Emilio Fede, che era stato presidente del concorso di bellezza nel settembre 2009 in Sicilia, sapeva che Ruby era minorenne e lo disse a Silvio Berlusconi che quindi ne era consapevole”. Secondo il pm fu l’ex direttore del Tg4 a portare Ruby ad Arcore il 14 febbraio 2010.

Poi un giudizio etico: per il procuratore aggiunto Boccassini, Ruby, così come le altre ragazze che avrebbero preso parte ai presunti festini a luci rosse ad Arcore, era alla ricerca del “sogno negativo italiano” e “avvicinò Berlusconi per ottenere denaro facile e possibilità di lavoro nel mondo dello spettacolo, così come le altre giovani”.

Sempre parlando della giovane ventenne (è nata nel 1993), il pm ha commentato che “Ruby era una minore extracomunitaria intelligente, furba di quella furbizia orientale propria delle sue origini“, riferendosi alla sua nazionalità marocchina.

Riferendosi alle feste dell’ex premier nella villa di Arcore, Ilda Boccassini ha detto che “le ragazze invitate facevano parte di un sistema prostitutivo organizzato per il piacere di Silvio Berlusconi. Un sistema che fa capo a tre persone in particolare: Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora“.

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