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Hollande molli Berlino e si allei con Roma e Madrid per una nuova Europa

Finalmente il dibattito sul destino dell’Europa è aperto!

Il merito maggiore del recente Manifesto Riformista Europeo, voluto da una folta schiera di persone provenienti dal mondo economico, accademico, imprenditoriale e aperto all’adesione di qualsiasi cittadino, è stato proprio quello di rompere il silenzio assordante che in Italia per troppo tempo ha circondato il tema della futura Europa.

Che i tempi fossero maturi lo si è capito da subito, poichè lo stesso Hollande non più tardi di qualche ora dalla pubblicazione del Manifesto Riformista italiano, preoccupato dal calo verticale dei consensi a un anno esatto dalla sua elezione, ha rilanciato anche lui all’assoluta necessità di prendere forti decisioni per dare una svolta positiva alla recessione in cui è precipitata la Francia e l’intera area europea.

La ricetta del presidente francese è semplice nella sua enunciazione, ma estremamente difficile nella sua realizzazione: unione politica. Fino ad ora se il progetto di Unione dell’Europa non ha funzionato è perché lo si è voluto affidare esclusivamente a una aggregazione monetaria con regole macroeconomiche difficilmente da rispettare e non da una precisa volontà di condividere fino in fondo i propri destini, conditio essenziale per poterla realizzare.

Ma ancora la strada da percorrere è lunga e un segnale di buona volontà dall’alleato, che ancora ha la possibilità di fare il bello e cattivo tempo, potrebbe essere quello di rendersi disponibile all’immediata emissione di eurobond al fine di realizzare la tanto sperata mutualità di almeno una parte dei debiti sovrani, facendo intendere inequivocabilmente che ci sia realmente una effettiva volontà di integrazione. Disponibilità che potrebbe essere prontamente ricambiata con l’attribuzione al Parlamento Europeo di poteri sovranazionali più forti e vincolanti per tutti i paesi partecipanti.

Sappiamo però che in Germania si svolgeranno nel prossimo settembre importantissime scadenze elettorali che condizioneranno le scelte politiche tedesche nei prossimi cinque anni, e tutti i personaggi politici coinvolti sono ben attenti a non suscitare gli scontenti di un popolo che troppo presto si è dimenticato degli enormi vantaggi ottenuti proprio da questa Europa fin dai tempi della riunificazione.

Ma il tempo scorre veloce e abbiamo bisogno di risposte e certezze nell’immediato futuro e Hollande potrebbe essere costretto a trovare altrove ciò che con difficoltà riuscirà a trovare rapidamente a Berlino.

Roma e Madrid sono avvertiti!

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