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Imu, il salasso per le imprese e il confronto con l’Ici

Il Consiglio dei ministri per decidere della questione Imu si riunirà oggi, ma sembra che la sospensione della rata sarà limitata alla sola prima casa, e quindi non valida per i capannoni industriali. Una scelta che sembra svantaggiare proprio chi sostiene il peso più grande e che ha pagato gli aumenti maggiori rispetto all’Ici del 2011.

Lo studio della Cgia di Mestre

Per le attività produttive l’Imu è stata infatti una vera e propria stangata. Rispetto a quando si pagava l’Ici, l’Ufficio studi della Cgia (confederazione generale degli artigiani di Mestre) ha misurato gli aumenti di imposta subiti dal mondo delle partite Iva e dagli imprenditori con l’introduzione dell’Imu.

Gli aumenti per le attività produttive

Ebbene, l’anno scorso gli uffici dei liberi professionisti hanno pagato quasi il 128% in più, i negozi commerciali il 123,5%, i laboratori artigianali oltre il 93%, gli alberghi quasi il 71%, i centri commerciali e i piccoli/grandi capannoni industriali attorno al 70%.

La tassazione record

“Aumenti da brivido – segnala il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – che ci impongono di lanciare un appello ai Sindaci: per quest’anno non ritoccate all’insù le aliquote sugli immobili di tutte le attività produttive. Con un Pil che nel 2013 si attesterà attorno al -1,4% e i consumi delle famiglie al -1,6%, se non si arresta l’aumento delle tasse sulle imprese come si può sperare di
contenere la disoccupazione?”.

Scongiurato l’aumento del coefficiente da applicare alla rendita catastale

Fortunatamente da fonti governative arriva una buona notizia. Sembra scongiurato l’aumento di 5 punti previsto per quest’anno del coefficiente moltiplicatore che si applica alla rendita catastale
per determinare la base imponibile degli alberghi e dei capannoni. Se fosse così, questo “congelamento” porterebbe ad uno sconto dell’8,33%, che in termini assoluti sarebbe pari a 270 milioni di euro. Per gli alberghi il mancato aggravio si attesterebbe a 952 euro, per i centri commerciali a 610 euro, per i grandi capannoni a 482 e per quelli piccoli a 279 euro.

I liberi professionisti

“Ora bisogna definire qualche misura che alleggerisca il peso dell’Imu anche per i piccoli – conclude Bortolussi -. Liberi professionisti e negozianti hanno subito aumenti superiori al 120%,
per gli artigiani l’incremento è stato del 93%. E’ necessario che anche al mondo delle partite Iva giunga un segnale di attenzione che dimostri che la sensibilità nei confronti di queste attività è cambiata”.

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