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Papa Francesco, le banche e la difesa dei poveri

Papa Francesco in occasione della veglia di Pentecoste in Piazza San Pietro, seguendo le orme dei suoi predecessori Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ha lanciato un duro monito, richiamando gli esponenti politici e di governo alla necessità di considerare l’etica prerequisito per partecipare all’attività politica e alla vita pubblica: “La mancanza di etica nella vita pubblica fa male all’umanità intera”, aggiungendo:” Questa è una crisi dell’uomo, che distrugge l’uomo. Nella vita pubblica, politica se non c’è l’etica tutto è possibile, tutto si può fare. Allora vediamo, leggiamo i giornali come la mancanza di etica nella vita pubblica fa tanto male all’umanità intera”. A Papa Francesco non sfuggono ovviamente i drammi che l’uomo è costretto a sopportare, quali miseria e povertà effetti di quel capitalismo selvaggio, che Giovanni Paolo II aveva denunciato come conseguenza della fine del comunismo nella “Centesimus Annus”, e che Benedetto XVI proprio qualche giorno prima di lasciare il Soglio Pontificio aveva ripreso, incontrando il Pontificio Consiglio “Cor Unum” in Vaticano. Un pensiero forse ancora più forte, una vera e propria denuncia, ha voluto riservare alla menzogna che quotidianamente accompagna le notizie sull’attuale crisi economico-finanziaria, sostenendo che: “La nostra crisi di oggi è che non interessa se la gente muore di fame, se non ha niente. Ci si preoccupa delle banche o della finanza…”. Chiarendo: “Se cadono gli investimenti, le banche, questa è una tragedia, se le famiglie stanno male, non hanno da mangiare allora non fa niente: questa è la nostra crisi di oggi”. Un severo richiamo a chi opera nel mondo delle lobbies finanziarie ed economiche. L’intervento del Sommo Pontefice induce a deduzioni chiare: conndanna degli interessi forti che egoisticamente intervengono nel mondo dell’economia e della finanza, trascurando quelli che sono i bisogni della povera gente, dell’umanità. Papa Francesco rafforza un concetto antico: l’economia deve essere al servizio dell’uomo e non l’uomo al servizio dell’economia, per realizzare profitto. Chi oggi opera in politica, richiamandosi ai principi del cattolicesimo romano, ha da meditare sulle limpide parole del Papa, coerenti  con gli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa.

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