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Perché in Usa le rinnovabili fanno paura ai giganti dei combustibili fossili

Rinnovabili che fanno sempre più passi da giganti e petrolio e gas che, il primo più del secondo, vorrebbero ritornare agli splendori del secolo scorso. Il Fondo per la difesa dell’Ambiente americano, l’Environmental defense fund (Edf – www.edf.org), mette sul tavolo tutti nodi legati ai combustibili fossili e alle rinnovabili, spiegando le ragioni di alcune ‘lotte’ alla crescita di quella che dovrebbe esser vista come l’energia del prossimo secolo.

Il vicepresidente del programma energia dell’Edf di base in Texas, James Marston, racconta di come le energia ‘pulite’ abbiano goduto nel 2012 di un anno ‘eccezionale’, con l’industria eolica Usa che ha superato i 50.000 Megawatt (MW) di capacità elettrica e il solare in rapida crescita. Per Marston è ‘’l’ora di festeggiare’’: le energie ‘verdi’ hanno infatti degli effetti a catena, come creare posti di lavoro, tagliare le importazioni di petrolio dall’estero, stabilizzare i prezzi, dare sicurezza al sistema e, soprattutto, ridurre l’inquinamento. Non sono dello stesso avviso i proprietari delle ‘vecchie’ centrali tradizionali a combustibili fossili. E, dice Marston, ci sono addirittura associazioni, come l’American petroleum institute (Api), che parlano di ‘’politiche di promozione delle energie rinnovabili ingiuste rispetto ai combustibili fossili’’. L’esperto di clima e energia dell’Edf ribatte: ‘’Gli investimenti in rinnovabili impallidiscono in confronto alla quantità di denaro versato alle aziende di combustibili fossili dal 1918 in poi’’, per aumentare le linee di fondo ed escludere la concorrenza. I combustibili fossili hanno ricevuto circa 75 volte più sussidi dell’energia pulita. Fino al 2011 (al netto dell’inflazione), calcola Marston, l’industria del petrolio e del gas hanno ricevuto 446.960 miliardi di dollari in sussidi energetici cumulativi (per il periodo 1994-2009), mentre le energie rinnovabili hanno ricevuto 5,93 miliardi dollari. Per Marston ‘’un settore che sta godendo di sussidi fiscali federali da oltre un secolo non e’ legittimato a discutere sul piano della parità’’.

Insomma, i combustibili fossili sovvenzionati potevano aver avuto un senso 100 anni fa – spiega l’Edf – quando il mondo cavalcava verso la modernità ed era impegnato a costruire un’infrastruttura energetica; ma oggi il nuovo secolo ha bisogno di una nuova serie di settori, che le energie pulite possono garantire. Infatti fino ad ora 29 Stati Usa hanno messo in campo i programmi di un ‘portfolio’ predisposto per le rinnovabili: pacchetti di leggi che chiedono un aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, come il solare, l’eolico, la geotermica e le biomasse. E la cosa sorprendente è che sono stati applicati da Stati di diverse posizioni politiche, dalla California al Texas al Maine, attraverso processi democratici e con il sostegno popolare. Pacchetti ‘verdi’ di questo tipo hanno anche contribuito a rilanciare l’industria e di conseguenza lo sviluppo economico, creando nuovi posti di lavoro, aumentando l’indipendenza energetica e tagliando l’impronta di carbonio.

Eppure, secondo l’Edf, c’è in atto una campagna da parte di lobby legate ai combustibili fossili che mira a delegittimare i benefici delle rinnovabili, e questo soprattutto perché quest’ultime sono diventate ‘’una minaccia per i profitti’’. Per esempio in Texas, uno stato profondamente legato al petrolio e al gas, nonostante ci siano dei tentativi del genere, le energie rinnovabili sono in piena espansione: 1.300 aziende impiegano più di 100.000 persone nei settori direttamente, e indirettamente, legati alle energie rinnovabili.

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