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Sandro Bondi firma l’appello promosso da Savona per un nuovo Trattato europeo

Crescono le adesioni all’appello per un nuovo Trattato europeo promosso dal professore Paolo Savona e ospitato nel suo testo integrale dal sito Formiche.net. Il nome dell’ex ministro della Cultura e coordinatore nazionale del Pdl Sandro Bondi (nella foto) si unisce a quelli di un gruppo di economisti, intellettuali e giornalisti che crede nella necessità di ridare forza e slancio alle istituzioni europee attraverso nuove regole comuni.

Quella immaginata dai firmatari del testo è una vera riforma dell’Unione europea, che vuole superare i precedenti trattati, a cominciare da quello di Maastricht, e rendere l’Eurozona competitiva economicamente e giuridicamente in un mondo globale.

Obiettivi del documento per un nuovo Trattato sono l’assegnazione senza limitazioni alla Banca Centrale Europea di tutti i poteri che sono attribuiti alle principali banche centrali fuori Europa, principalmente quelli di cui dispone la Federal Reserve americana. Ciò comporta la conferma della facoltà di finanziare le banche e il potenziamento delle facoltà di operare su titoli pubblici e di intervenire sul mercato dei cambi.

Questa riforma monetaria va completata con un sistema di regolazione e di vigilanza comune indipendente dei mercati bancari e finanziari, segnatamente con sistemi comuni di assicurazione dei depositi e di recovery/resolution delle banche “sistemiche”.

Dal punto di vista politico, il nuovo Trattato vuole devolvere quote di sovranità fiscale nazionale alla Commissione di Bruxelles e al Parlamento europeo (che oggi rappresenta un modello di representation without taxation), assegnando forza costituzionale ai poteri propositivi e decisionali di queste istituzioni, lasciando agli Stati membri un loro specifico potere tributario.

Il nuovo Trattato vuole infine porre su basi non deflazionistiche il rispetto dell’accordo di “fiscal compact”, facendo confluire su un fondo comune europeo gli indebitamenti nazionali in eccesso al 60%, negoziando con i rispettivi paesi le condizioni del loro rimborso nel più lungo andare a tassi più sostenibili per le economie più fragili, ma offrendo la garanzia necessaria per la scomparsa degli “spread” sui titoli sovrani. Le spese di investimento pubblico nelle reti di infrastrutture e nel triangolo della conoscenza (istruzione, ricerca e innovazione) cofinanziate da istituzioni europee e da privati dovrebbero essere sottratte dal vincolo del pareggio, seppure con precisi limiti quantitativi rispetto al Pil.

Ecco alcuni dei firmatari dell’appello per un nuovo Trattato europeo figurano: Carlo Andrea Bollino, Sandro Bondi, Pellegrino Capaldo, Stefano Cingolani, Fulvio Coltorti, Giuseppe Di Taranto, Massimo Faccioli Pintozzi, Michele Fratianni, Giorgio La Malfa, Domenico Lombardi, Giuseppe Guarino, Carlo Jean, Massimo Lo Cicero, Rainer Masera, Chiara Oldani, Carlo Pelanda, Alexander Privitera, Antonio Maria Rinaldi, Carlo Santini, Mario Sarcinelli, Paolo Savona, Carlo Scognamiglio, Francesco Sisci, Dino Sorgonà, Gustavo Visentini.

La consultazione e l’adesione al documento è aperta a tutti e perfezionabile scrivendo una mail reperibile sul sito Formiche.net.

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