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Che fine ha fatto la primavera

Dal punto di vista meteorologico con l’arrivo del mese di giugno si è conclusa la primavera anche se le brutte condizioni atmosferiche hanno dati a molti l’impressione di esserne stati derubati.
Secondo i dati dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr) di Bologna, a pagare le conseguenze della primavera 2013 è stata soprattutto l’Italia settentrionale: “Al Nord l’ultima primavera è risultata tra le più piovose dell’ultimo secolo”, ha dichiarato Michele Brunetti, ricercatore del Cnr di Bologna in una conversazione con Formiche.net.

Le precipitazioni

Temperature Anomaly of The Latest Season

Al nord questa è stata la primavera più piovosa dal 1800 ad oggi. Rispetto alla media del periodo di riferimento (1971-2000) l’Isac-Cnr ha registrato un +20% di precipitazioni a livello nazionale, valore che per il nord Italia sale fino al 50% di precipitazioni in più rispetto alla media. Stagioni primaverili piovose per l’Italia settentrionale si sono registrate nel 1936 e nel 1905 (+51% e +53% rispettivamente), ma fu nel 1898 che si ebbe l’88% di pioggia in più rispetto alla media 1971-2000.
Secondo quanto riscontrato nello studio dell’Isac all’incremento del dato della primavera hanno contribuito soprattutto i mesi di marzo (+60% a livello nazionale e +102% per il nord) e maggio (+23% a livello nazionale e + 50% per il nord).

Le temperature

Precipitation Anomaly of The Latest Season

Un’anomalia positiva di circa 0.7 gradi (la 26-esima più calda dal 1800 ad oggi), si è verificata sul fronte delle temperature a livello nazionale: “Il mese di aprile è risultato il settimo più caldo di sempre, nello specifico 2 gradi più caldo della media”, commenta il ricercatore del Cnr.
A maggio poi “le temperature hanno diviso il Paese facendo registrare mezzo grado sopra la media al sud e nove decimi di grado sotto media al nord”, aggiunge Brunetti.
Un’anomalia positiva al sud quindi e una forte anomalia negativa al nord. I giorni più freddi? “Il 24 e il 25 maggio lo sono stati estremamente”, risponde l’esperto.

Un dato eccezionale?
“L’anomalia registrata a maggio per il nord Italia, sia pure significativamente negativa, non si può definire eccezionale in quanto viene bilanciata dalle temperature più miti della prima parte del mese di maggio”, risponde Brunetti.
Un’anomalia simile infatti è stata documentata nel 2004 (-0.97) mentre negli anni 1991, 1987, 1984, 1980 si sono verificati mesi di maggio ben più freddi (con anomalie di -2.71, -1.79, -3.08 e -2.19 rispettivamente).

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