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Il Fatto Quotidiano sculaccia Grillo sui 5 Stelle riottosi

L’ennesima, prevedibile epurazione, quella della senatrice Adele Gambaro, rischia di costare cara a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle.
Dopo le tensioni interne che hanno spaccato il gruppo in tre tronconi – fedelissimi, dissidenti e pontieri – arriva anche l’aspra critica del Fatto Quotidiano diretto da Antonio Padellaro (nella foto a destra), giornale vicino al movimento, che dalle sue colonne pubblica un editoriale che non lesina appunti alla linea politica del comico genovese.

ASCOLTARE IL DISSENSO
L’articolo, a firma del direttore di MicroMega Paolo Flores d’Arcais, riprende i concetti espressi dal filosofo in una sua lettera aperta inviata pochi giorni fa al blog del comico e mai pubblicata.

Nelle sue riflessioni, l’intellettuale già dipietrista ora filo-M5s chiede a Grillo di non disperdere il patrimonio di fiducia affidatogli solo tre mesi fa i voti di una parte consistente degli italiani e invoca da parte del leader dei pentastellati una gestione non autoritaria del dissenso interno.

I cittadini, incalza d’Arcais, “vi hanno delegato per amore di “giustizia e libertà”, i valori fondanti della Costituzione repubblicana che il governo vuole ripudiare. Quasi nove milioni di cittadini vi hanno chiesto di inaugurare e realizzare un’Altrapolitica.
Sembra invece che quella straordinaria ricchezza di rabbia e di speranze abbiate deciso di dissiparla, di gettarla al macero. Non ne avete il diritto”.

SIATE I NOSTRI DIPENDENTI
Quello del direttore di MicroMega è dunque un attacco alla linea di Grillo, già criticata sul Fatto da una delle firme di punta del quotidiano, Marco Travaglio (nella foto, a sinistra).

Voi – aggiunge – siete, per usare una definizione di Beppe Grillo, i nostri “dipendenti”. Non dovete rispondere a qualche migliaio di attivisti che votano in rete, ma a nove milioni di cittadini che non potete oltraggiare con l’ennesima delusione. Lo state già facendo, però. Altrimenti a Roma non vi avrebbero abbandonato in tre mesi due elettori su tre, e a Catania nove su dieci. Ne tradirete, e perderete, molti altri, se continuerete a trastullarvi col vostro ombelico nella tristezza delle espulsioni e nell’indecenza degli anatemi”.

GIÙ LE MANI DAI DISSIDENTI
D’Arcais entra poi nel vivo nella vicenda della nuova epurazione, criticando il comico genovese. “La senatrice Gambaro dice che i toni di Grillo fanno perdere consensi. Può avere torto marcio, ragione solo in parte, o aver messo il dito nella piaga. Ma è demenziale anche solo pensare di cacciarla, perché la “lesa maestà” è diventata obsoleta con la presa della Bastiglia, e l’obbedienza perinde ac cadaver è la divisa della Compagnia di Gesù, non dell’Altrapolitica”.

NO ALLE SCOMUNICHE
Per il giornalista e filosofo quello che accade nel Movimento 5 Stelle è incomprensibile e richiama i pentastellati a un esame di coscienza. “Sento dire che andrebbe espulsa non per l’attacco a Grillo, ma per averlo pronunciato in tv. Per favore! L’avesse scritto in un blog (ripreso ovviamente da tv e giornali) Grillo avrebbe elegantemente incassato e magari seriamente discusso? Siate perciò responsabili. Finitela con la litania dei “chi dice x è fuori”, “chi non fa y è fuori”, dedicatevi all’azione comune con i cittadini che vi hanno eletto e – dice concludendo la sua filippica – che si aspettano di avervi al loro fianco nelle lotte e nelle proposte, non che vi auto-umiliate nella miseria delle scomuniche“.

Gambaro (M5S): il problema del MoVimento è Grillo (fonte video: Sky Tg24)

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