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Yacht cinesi per James Bond

Gli yacht di James Bond parleranno cinese. Il conglomerato Dalian Wanda ha annunciato ieri un piano da 1,6 miliardi di dollari per l’acquisto del 92 per cento Sunseeker, produttore delle imbarcazioni usate nei film di 007, e per la costruzione di un hotel cinque stelle sulle sponde del Tamigi.

L’ennesimo segnale delle ambizione di uscire oltre la Muraglia delle società cinesi e il ruolo centrale del settore del lusso nella seconda economia al mondo.

A spiegarlo è stato il numero uno del gruppo e secondo uomo più ricco della Repubblica popolare, Wang Jianlin. “I consumi cinesi sono in crescita, soprattutto per quanto riguarda i prodotti di lusso. Una tendenza che riguarda yacht e aerei privati. Una crescita esponenziale”, ha detto il fondatore del colosso immobiliare.

Il sindaco di Londra, Boris Johnson, ha salutato la notizia come la prova della fiducia globale nella città. Una percezione condivisa dagli investitori di tutto il mondo, scrive BusinessWeek, dalla Malaysia alla Russia alla Cina. Molti nell’immobiliare, per accontentare la domanda nel settore del real estate dei loro ricchi connazionali.

La Sunseeker, per la quale la Wanda ha messo sul piatto 500 milioni di dollari, manterrà comunque la sua base a Poole nel Dorset e in Grand Bretagna resteranno anche produzione e forza lavoro.

L’espansione britannica del gruppo di Wang comprende anche il progetto di hotel di lusso da 160 stanze nel South Bank londinese. Si tratterebbe del primo albergo extralusso di una società cinese all’estero, primo di una catena che la Wanda ha intenzione di costruire in altre città estere.

Gli investimenti in Gran Bretagna seguono di un anno l’acquisizione della catena di cinema statunitense AMC. Wanda pensa in grande, scriveva a fine maggio il settimanale cinese Caixin. Entro il 2015 vuole portare il totale dei propri asset a 400 miliardi di yuan 40 miliardi di euro cerca e i profitti annuali a 20 miliardi di yuan. Un successo su quattro pilastri: immobiliare, commercio, turismo e hotel di lusso.

All’estero punta anche all’intrattenimento e al cinema, sebbene con il timore del declino del settore in Europa. Anche per questo, secondo alcuni analisti cinesi, se il gruppo ha veramente intenzione di crescere nel mondo dei cinema lo deve fare non negli Usa o nel Vecchio continente ma nelle città cinesi di seconda fascia.

Ma l’espansione della società, spiega la rivista, è al momento senza limiti e diversificata, apparentemente in ogni direzione.

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