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Datagate, perché Edward Snowden ha chiesto asilo politico all’Ecuador

Non si sa dove sia Edward Snowden. L’unica certezza è che il suo approdo finale sarà l’Ecuador e che nel suo viaggio non ci sarà nessuna tappa in Paesi disposti a collaborare con gli Stati Uniti per la sua cattura.

Secondo Agência Brasil, il ministro degli Affari esteri ecuadoriano, Ricardo Patiño, ha confermato oggi la concessione dell’asilo politico a Snowden perché “corre il rischio di essere perseguitato dagli Stati Uniti”.

Ma perché l’ex analista della Cia ha scelto quel piccolo paese sudamericano? Il presidente Rafael Correa non teme il confronto con Washington. Anzi. Vorrebbe prendere il testimone del presidente Hugo Chávez come leader della regione, nella lotta contro “l’imperialismo nordamericano”.

Il trattato di estradizione

In Ecuador Correa ha grossi problemi a causa di una Legge sulla comunicazione che è stata criticata dalle Nazioni Unite e da Human Rights Watch perché limiterebbe la libertà di stampa.

Accogliendo Snowden, “l’eroe delle libertà individuali”, il governo di Correa rivendica un ruolo di primo piano nella difesa dei diritti umani e civili.

Nonostante gli Stati Uniti abbiano un trattato di estradizione con l’Ecuador, questo non si applica a crimini o delitti di carattere politico. E in più, il sostegno dell’Ecuador non sarebbe a breve termine: Rafael Correa è stato rieletto come presidente e l’asilo a Snowden potrebbe durare fino al 2017.

Non ci sono molte opzioni

Forse il motivo principale di Snowden per scegliere l’Ecuador è che, come ha detto Michael Ratner, avvocato di Julian Assange, le sue opzioni non sono numerose. “Snowden deve rimanere in un Paese che sia disposto a confrontarsi con gli Stati Uniti”, ha detto Ratner. E il numero non è molto ampio.

Secondo Paul Adams, corrispondente della Bbc a Washington, “l’amministrazione di Barack Obama è disperata e vuole fermare Snowden prima che sveli più segreti”.

Certo è che Snowden in Ecuador lascia il governo di Barack Obama davanti all’incognita di cosa fare in questa rischiosa situazione diplomatica.

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