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Consumi veri o taroccati? Botta e risposta tra prof. e Istat

Ci sono numeri e numeri. E quelli diffusi oggi dall’Istat sui consumi delle famiglie italiane nel 2012 hanno scatenato qualche polemica.

I numeri “reali”

“La spesa media mensile per famiglia è calata del 2,8% rispetto al 2011 scendendo a 2.419 euro”, si legge sul comunicato dell’Istituto nazionale di statistica, secondo cui “tenuto conto dell’errore campionario (0,6%) e della dinamica inflazionistica (+3%), la spesa è diminuita anche in termini reali”. Ma quale sia il vero valore reale non è indicato.

I rilievi

A sollevare la questione, su Twitter, è stato l’economista Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente della Bocconi University School of Management, secondo cui “l’imbarazzante comunicato di Istat riporta solo gli irrilevanti valori nominali del crollo della spesa delle famiglie, e non i ben più gravi valori reali al netto dell’inflazione. Invece del -2,8%, infatti, il dato reale è esattamente il doppio: -5,6% (se si include il 3% di inflazione). E non aggiungo nulla dello 0,6% di errore statistico
medio. Si tratta di un dato spaventoso. Inoltre, mentre scende la media nominale, è costante la mediana: il che significa che sono le famiglie che spendevano di più a soffrire maggiormente la crisi e a tagliare di più le spese. Il welfare tiene, la borghesia no”.

La replica dell’Istat

Una critica che ha provocato la risposta dell’Istat, secondo cui – nella replica via Twitter – “i risultati presentati oggi provengono dall’indagine sui consumi delle famiglie e non differiscono da quelli di contabilità nazionale per definizione e modalità di compilazione. L’applicazione tout court dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività alla spesa media proveniente dall’indagine sui consumi, come lei suggerisce, non sarebbe per l’Istat un’opzione corretta”.

Il “grazie” del prof.

“La buona notizia ė che @istat_it risponde con tempestività e precisione a sollecitazioni via Twitter. La cattiva notizia sono i numeri…Far passare il messaggio che la spesa è scesa del 2.8% quando in termini reali è crollata del doppio, non è buon servizio al Paese”, ha commentato ancora Maffè su Twitter.

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