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Grecia, tra nuovi aiuti e piazza incandescente

Mentre la missione della troika ad Atene si è conclusa con un report positivo circa i progressi di attuazione del terzo memorandum da parte del Paese, non solo dall’Eurogroup spiccano i segnali di inquietudine sulla volontà di concedere quegli otto miliardi della tranche di agosto a rate, ma nella capitale ellenica ricomincia a salire la tensione con il sindaco di Atene aggredito e picchiato da una folla di disoccupati.

Troika
Gli emissari di Bce, Fmi e Ue, pur riconoscendo i passi avanti del governo greco, sottolineano le incerte prospettive del programma. Sarebbe sufficiente osservare la voce “debito pubblico” per averne certezza, con 330 miliardi di euro. Ovvero l’identico importo dell’inizio della crisi. Ragion per cui la troika non recede dalla sua richiesta: 15mila dipendenti pubblici da licenziare o da mettere in cassa integrazione entro l’anno, nuova riforma del lavoro con l’introduzione di mini contratti da 350 euro, nuova tassazione sugli immobili.

Previsioni
Gli istituti di credito coinvolti nel piano salva Grecia hanno convenuto sul fatto che il quadro macroeconomico resta sostanzialmente in linea con le previsioni del programma, con l’obiettivo di tornare gradualmente alla crescita nel 2014. Tuttavia a preoccupare sono i riverberi quotidiani, come il mancato introito da parte dell’erario di due miliardi di euro in tasse, l’altissimo tasso di evasione che ancora persiste, la disoccupazione che sfonda record su record (ora al 27%). Bene i progressi, quindi, ma ci sono ancora ritardi strutturali come sul versante privatizzazioni, dove ne sono state avviate solo tre in più di un anno. Un po’ poco per far entrare denaro fresco nelle casse dello Stato.

Le riforme
Il governo di Atene si è impegnato ad adottare misure correttive per garantire il raggiungimento degli obiettivi finanziari nel 2013-2014 e ha raggiunto l’endpoint primario di quest’anno. Il riferimento è al controllo della spesa pubblica eccessiva e alla voragine presente nel comparto sanitario. In cui però le cifre preoccupano non poco, dal momento che ancora poca chiarezza è stata fatta in merito a debiti reali di Mutua e Inps e soprattutto riguardo a eventuali altri acquisti di derivati. Da domani in discussione alla Camera un pacchetto sulle nuove imposte sul reddito, sulla tassa di proprietà. Inoltre, le autorità greche si sono impegnate ad adottare misure per l’effettiva attuazione delle riforme nella pubblica amministrazione, compresa l’integrazione di organigrammi, entro la fine dell’anno, in attuazione della mobilità interna e la ridistribuzione e il raggiungimento di obiettivi concordati per i prepensionamenti obbligatori. La ricapitalizzazione del settore bancario è quasi completa, si attende la vendita di due banche. Impossibile la riduzione dell’iva (al momento è al 23%).

La piazza bolle
Ieri un gruppo di dipendenti della pubblica amministrazione, in procinto di perdere il proprio posto di lavoro, ha aggredito il sindaco di Atene Iorgos Kaminis. Erano radunati dinanzi alla sede della loro sigla confederale, quando hanno notato che il primo cittadino passava di lì dopo un vertice proprio sulla mobilità. E lo hanno preso a calci e pugni: è stato picchiato alla testa e condotto al pronto soccorso per essere medicato. Gli assalitori hanno anche danneggiato la sua auto. Mentre oggi, a conferma della tensione che sta ricominciano a salire nel Paese, sono stati arrestati 31 manifestanti in occasione di scontri con le forze dell’ordine nei pressi dell’ateneo. Lanci di lacrimogeni e parapiglia generale.

twitter@FDepalo

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