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Berlusconi senatore a vita. Così si esce dall’impasse

“Il Governo operi serenamente, il Parlamento faccia costruttivamente e con lungimiranza la sua decisiva parte, le forze politiche non ricadano in meschini e convulsi calcoli di convenienze”.
Il Presidente Napolitano lo ha detto il 13 giugno scorso.

Ma a meno di un mese di distanza dal forte richiamo di Napolitano alla concordia, il PD non lo ha ancora capito: “non c’è peggior sordo di chi non vuole capire”.
E’ incredibile che il PD, alleato del PDL, approfitti di tutte le occasioni per attaccare Berlusconi anche a costo di far cadere il governo.
Proprio nel momento nel quale le agenzie di rating squalificano ancora l’Italia.
Se cade il Governo le poche speranze dell’Italia di salvarsi forse cadrebbero e il PD se ne assumerebbe, insieme ad una Magistratura incosciente, la responsabilità.
Il PD vuole la rovina dell’Italia?
Ma Napolitano potrebbe far finire le discordie nominando alcuni SENATORI A VITA.

Per mettere in sicurezza il Governo Letta che deve fare delle grosse operazioni per salvare la situazione criticissima dell’Italia, bisogna superare la drammatica situazione che potrebbe derivare dalle sentenze di una Magistratura a orologeria contro Berlusconi.
Napolitano ha tre nomine possibili di SENATORI A VITA:

I due storici nemici BERLUSCONI e DE BENEDETTI.

Poi potrebbe aggiungere un grande SERVITORE DELLO STATO il Prof. DE RITA del CENSIS o un altro grande del PD come MARINI.

Senatori a vita: quanti sono, e le possibili nuove nomine
Visto che nel corso del suo mandato Giorgio Napolitano ha nominato un solo senatore a vita, il premier Mario Monti, oggi la pattuglia dei parlamentari onorari a Palazzo Madama è piuttosto sparuta, se non ai minimi storici.
Restano in carica solo Carlo Azeglio Ciampi, in qualità di ex capo dello Stato, e l’ex premier Monti.

Il ruolo dei senatori a vita è stato messo in discussione negli ultimi anni quando, anche a causa della legge elettorale partorita da Calderoli, le maggioranze al Senato sono a rischio, e quindi i voti dei senatori a vita possono diventare decisivi in un senso o nell’altro. Questo causò furiose polemiche durante l’ultimo governo Prodi.

Secondo l’articolo 59 della Costituzione, sono senatori a vita di diritto gli ex Presidenti della Repubblica, mentre:

Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.

Non è chiaro però se il numero di cinque si debba intendere come il numero massimo che un presidente può nominare nel corso del proprio mandato, o come numero massimo di senatori nominati presenti contemporaneamente. Per molti anni i presidenti si sono attenuti alla prima interpretazione (per esempio Pertini e Cossiga, che ne nominarono 5 a testa), poi Scalfaro interruppe la tradizione e non nominò senatori. Ciampi si rifece alla seconda interpretazione, nominandone sì 5, ma solo in sostituzione di altri deceduti. Napolitano invece ha nominato il solo Monti, riducendo così il gruppo di senatori a vita.

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