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Cos’è Heml.is, l’anti Prism. Svolta o app-patacca?

La tutela della privacy diventa il grande business? Riservatezza e protezione delle conversazioni: è questa, infatti, la parola d’ordine che corre in rete e non solo dopo il Datagate. Dalla Svezia arriva un’iniziativa di Peter Sunde, uno dei fondatori di Pirate Bay. Raccogliere soldi per un’app, Heml.is, che renda criptati e sotto segreto i messaggi. Insomma, che sia a prova di Prism, il programma dell’agenzia americana Nsa che ha fatto scoppiare lo scandalo.

Come funziona Heml.is

L’app Heml.is, che in svedese vuol dire segreto, si presenta come “The Beautiful & Secure Messenger” e promette di proteggere le conversazioni tra le persone ed evitare il tracciamento grazie all’utilizzo della crittografia “end to end”. Un tipo di tecnologia che permette l’invio di messaggi con canali protetti, in modo da mantenere il contenuto illeggibile. E’ sulla falsa riga di Wickr o iCrypt, altre app che già consentono agli utenti di inviare messaggi cifrati tra loro.

L’obiettivo di Sunde

Inizialmente Heml.is sarà disponibile per iOS e Android, successivamente arriveranno versioni per altre piattaforme. ”Amiamo Internet e il potere che dà, proprio per le connessioni e la condivisione sociale. Ciò che non amiamo però è che la comunicazione privata sia più o meno trasformata in un flusso aperto per i governi”, così su Heml.is spiega la sua ultima avventura Sunde, tra i fondatori di Pirate Bay, il sito più famoso al mondo di file-sharing che ha attraversato una serie di vicende giudiziarie.

La sottoscrizione online

Per realizzare l’applicazione Sunde ha lanciato una sottoscrizione online: l’obiettivo era di raccogliere 100mila dollari, in poche ore ne sono arrivati oltre 120mila. Ma sarà davvero possibile chattare in segreto? “Si e no, niente è sicuro al 100%”, mette le mani avanti Sunde spiegando che non ci sarà mai “un modo per impedire a qualcuno di prendere il tuo cellulare e leggere qualsiasi cosa ma almeno saprete che non possono farlo in remoto”.

App-patacca?

Resta dunque da capire, dopo la raccolta fondi (si può pagare anche con la valuta elettronica Bitcoin), come sarà praticamente messa a punto l’app. Se la mossa di Sunde sarà azzeccata o se si tratterà di una manovra per salire agli onori della cronaca in scia del Datagate. La scorsa settimana, il Partito Pirata islandese aveva presentato una proposta di legge per concedere la cittadinanza a Edward Snowden. Un gesto simbolico, visto che il Parlamento islandese è in procinto di andare in pausa estiva.

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