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Perché il patto per la classe media di Obama nasce zoppo

Il discorso del presidente statunitense Barack Obama al Knox College di Galesburg, in Illinois, voleva essere di quelli che passano alla storia. Un ritorno nel college da presidente rieletto, il quale scuote la classe media che comincia a rimettersi in piedi. Ma le disuguaglianze negli Stati Uniti sono aumentate durante la crisi, e Obama si lancia promettendo il sostegno all’istruzione, alla sanità, alla casa e al lavoro. Accarezza i valori forti della middle class e parla di futuro, rischiando però di cadere nel paradosso. Poche le risorse nelle casse federali, e un’opposizione repubblicana, e non solo, forte.

Un luogo simbolico

“Otto anni fa sono venuto qui per il discorso dedicato ai laureandi dell’anno accademico del 2005. Le cose erano molto diverse al tempo. Non avevo nessun capello grigio, per esempio. O una scorta di auto. E neppure un gobbo elettronico”, ha esordito.

Un luogo simbolico, perché fu proprio in quell’istituto scolastico che nel 2005 l’allora senatore Obama tenne un discorso storico per la sua carriera politica, uno dei più chiari mai presentati sulla sua filosofia economica. Allora il tasso di disoccupazione del Paese era al 5%, mentre adesso, dopo la depressione e una lenta ripresa, è al 7,6%. Nel 2005 presentò per la prima volta la sua visione sul rilancio economico del Paese, parlando di globalizzazione ed evoluzione tecnologica, ma soprattutto dimostrando agli Stati Uniti che poteva essere un valido candidato alla presidenza.

Ma nelle vesti di presidente, Obama è tornato con un discorso dal titolo inequivocabile: “Un migliore affare per la classe media”, un tema al centro delle sue preoccupazioni già otto anni fa e mai accantonato. “La classe media ha guidato storicamente la nostra economia”, ha detto Obama, ma “nel tempo il meccanismo ha iniziato a rompersi”. L’intervento rientra in un tour nel Midwest di stampo non troppo diverso da quelli condotti in campagna elettorale, in preparazione di un autunno in cui l’amministrazione dovrà affrontare diverse battaglie in tema di bilancio federale e tetto al debito pubblico.

“Aziende come Ford stanno riportando il lavoro a casa”, ha detto Obama, ricordando che sotto la sua presidenza “è stato salvato il settore dell’auto” e “non abbiamo mai venduto al resto del mondo così tanti prodotti realizzati in America”.

I punti del piano Obama

Dal 2009 la media degli amministratori delegati guadagna il 40 per cento in più di prima, mentre la media degli americani guadagna meno del periodo precedente al 1999″, ha spiegato Obama. “Questa crescente diseguaglianza non è solo moralmente sbagliata”, ha aggiunto, lanciando una critica al Congresso: Ma i pilastri del piano di Obama per rilanciare la classe media statunitense, in sostanza, sono cinque. Al primo posto nel suo lungo discorso Obama ha posto il lavoro: “Un’economia che generi buoni posti di lavoro in industrie stabili e in crescita”.

Il secondo pilastro è l’istruzione “che prepari i nostri ragazzi e i nostri lavoratori per la competizione globale che devono affrontare”. Al terzo posto la proprietà di una casa che “è la chiara espressione della sicurezza per la classe media”, e Obama ha ricordato come durante la crisi milioni di persone abbiano perso la loro proprietà o abbiano visto il crollo del valore della loro abitazione.

Secondo Barack Obama oltre a questi tre punti, un altro elemento su cui puntare per sostenere la classe media è una pensione sicura, cosa che molte famiglie hanno visto svanire a causa della crisi. L’ultimo punto è invece rappresentato dalla sanità perché “le famiglie della classe media e piccoli imprenditori meritano la sicurezza di sapere che né una malattia né un incidente possono minacciare i sogni che hanno costruito in una vita di sacrifici”. “Siamo sulla buona strada per la piena attuazione dell’Affordable Care Act”, ha sottolineato Obama in merito alla riforma della sanità. “Se siete tra l’85% degli americani che già hanno una assicurazione, avete nuovi benefici e una copertura migliore. Se ancora non l’avete dal primo ottobre ci saranno dei piani privati adatti alle vostre possibilità”, ha continuato.

L’opposizione repubblicana

Ma il discorso di Obama non ha ammorbidito nemmeno un po’ le posizioni dei repubblicani. Lo speaker John Boehner, riporta il New York Times, si chiede quali delle riforme annunciate Obama sarà in grado di attuare. “Probabilmente si ha già la risposta: nessuna. E’ una conchiglia vuota”. I repubblicani, in sostanza, sostengono di avere idee migliori per stimolare l’economia. E tengono a evidenziare che una commissione al Congresso sta tentando di smantellare le leggi sull’ambiente previste dall’Environmental Protection Agency, che, secondo loro, non è che un peso sulle spalle delle imprese. “Invece di legare le mani alle imprese, Obama cerchi di liberarle”, ha commentato invece il presidente repubblicano della Joint Economin Committee Kevin Brady.

I sondaggi

E a chiedere un taglio alla spesa pubblica sono gli americani stessi. Un sondaggio Rasmussen mostra come il 48% degli elettori statunitensi approvi il lavoro di Obama, mentre a disapprovare è il 51%. L’82% dei democratici dà il suo ok alla linea Obama, mentre a criticarlo è l’81% dei repubblicani e il 60% di chi non si dice schierato. Ma ecco il punto chiave: il 62% degli americani, sottolinea un altro studio Rasmussen, crede che il governo debba tagliare la spesa pubblica. L’ipotesi che Obama vuole combattere.

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