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Abenomics, ecco chi brinda in Giappone

Ambiente economico alterato con l’Abenomics, la politica del presidente giapponese Shinzo Abe che si fonda su espansione monetaria e liberalizzazioni? Non per le banche del Sol Levante. Mitsubishi e Mizuho, i due maggiori istituti di credito del Paese quanto ad asset, hanno riportato utili superiori alle attese nel secondo trimestre. Perché? Il rafforzamento della Borsa di Tokyo e la domanda crescente di prestiti da parte delle imprese ha più che compensato il calo dei rendimenti sui bond statali, dovuto all’ampia domanda di titoli della Bank of Japan.

Il boom degli utili

I profitti netti di Mitsubishi, spiega il Financial Times, sono cresciuti del 40% rispetto allo stesso periodo del 2012, a 2,6 miliardi di dollari, mentre quelli di Mizuho del 35%. Raddoppiati anche gli utili netti del terzo istituto giapponese, Sumitomo Mitsui. A maggio le tre banche avevano previsto profitti minori per l’anno finanziario cominciato il primo aprile. E il loro pessimismo era la risposta all’aggressivo programma di stimolo monetario lanciato ad aprile dalla Bank of Japan (BoJ) del governatore Haruhito Kuroda.

Il dinamismo della BoJ

Nel tentativo di bloccare la storica spirale deflazionistica, Kuroda ha raddoppiato gli obiettivi per l’acquisto mensile di titoli di Stato giapponesi da parte della BoJ, diventata così il player fondamentale sul mercato di bond statali. La BoJ ne sta rastrellando circa il 70% ad ogni nuova emissione.

Più guadagni dai prestiti

Il risultato? Gli scambi sul mercato sono crollati quanto a volume, e le banche commerciali sono state schiacciate in un mercato da dove, finora, avevano tratto gran parte dei loro profitti. Ma, evidenzia il quotidiano della City, se fino allo scorso trimestre l’attività creditizia era limitata, è aumentata ora, insieme alle entrate. I prestiti bancari aggregati giapponesi hanno toccato il picco degli ultimi quattro anni a giugno con l’economia in crescita che ha spinto le società ad investire di più. E le agevolazioni fiscali promesse dal governo Abe potrebbe sostenere una domanda ancora più forte.

L’espansione all’estero

“La situazione sta migliorando per le società giapponesi, che puntano a nuovi investimenti”, ha detto Takeshi Kunibe, presidente di Sumitomo Mitsui e presidente dell’Associazione bancaria giapponese. E gli istituti di credito del Paese provano ora ad espandersi anche oltreoceano, con Mitsubishi che a luglio ha proposto di acquistare il pacchetto di maggioranza della tailandese Bank of Ayudhya.

Il rally di Tokyo

Le banche stanno inoltre beneficiando del rally del mercato azionario del Paese, cominciato lo scorso anno, e che ha fatto lievitare il valore delle loro azioni. I profitti dei tre istituti nel primo trimestre 2013 sono stati equivalenti ad una cifra compresa tra un terzo e metà delle loro previsioni annuali.

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