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Berlusconi e Renzi, pronti alla sfida?

La linea scelta da Matteo Renzi in queste ultime settimane, dopo il pasticcio kazako che ha fatto innervosire anche Giorgio Napolitano, è quella del silenzio. Il sindaco ha risposto alle accuse di pugnalare alle spalle l’“amico” Enrico Letta rintanandosi a Firenze, pensando per la sua città nuove iniziative, come il concorso per un nuovo logo fiorentino lanciato ieri o la fontanella con acqua frizzante che inaugurerà oggi. Niente più dichiarazioni scoppiettanti di portata nazionale alla stampa.

E allora la stampa, orfana di nuove picconate renziane, si sta dedicando a interpretare il suo insolito mutismo, con ricostruzioni più o meno fantasiose dei dialoghi tra “Matteo” e i suoi collaboratori. Che in alcuni casi suscitano l’ira del sindaco. È successo oggi con il titolone sparato dal Giornale sul fatto che anche Renzi “faccia il tifo per l’assoluzione” del Cavaliere.

Neanche il tempo di arrivare in rassegna stampa questa notte che all’una del mattino il portavoce del sindaco Marco Agnoletti si è affrettato a diramare una secca smentita: “Matteo Renzi non ha mai espresso solidarietà a Silvio Berlusconi né direttamente né indirettamente”. E a dare una bacchettata al direttore del Giornale: “Il tentativo del direttore Sallusti di dipingere Renzi prima come pugnalatore a tradimento del Governo Letta e ora come solidale con Berlusconi merita tutto l’apprezzamento degli appassionati di fiction, ma è decisamente fuori dalla realtà”.

Una nota che rivela anche la posizione di Renzi di fronte all’ultima parola della Cassazione sul processo Mediaset. Una linea che rispecchia del resto quella ufficiale del Pd (e questa è una notizia): “I processi e le sentenze si rispettano e non si commentano”.

Così, possiamo solo immaginare un sindaco da una parte consapevole che una eventuale condanna di Berlusconi potrebbe accelerare e facilitare la sua scalata al Pd e al Paese, dall’altra desideroso, l’ha sempre detto, di voler battere Berlusconi non sul piano giudiziario ma su quello politico. Sarà forse per questo che sembra orientarsi strategicamente sempre più verso sinistra, come rivela il convegno “Il rilancio parte da sinistra”, organizzato ieri dal suo guru economico Yoram Gutgeld e da un suo fedelissimo come Dario Nardella. E appare nel Pd come il più insofferente all’alleanza di governo con il Pdl: un vero anti-Berlusconi insomma.

E visto che il Cavaliere ha annunciato che in caso di assoluzione, sarà nuovamente in pista nel 2015, non è fantapolitica ipotizzare l’avvicinarsi di un Renzi vs. Berlusconi. 

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