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La Troika continua a spremere Atene tra tagli e buchi

Crisi senza fine e licenziamenti in tronco nel settore pubblico non bastavano. Ad aggiungersi alla lista delle notizie negative per Atene, e non solo per lei, è oggi un’altra: il salvataggio della Grecia presenta un “buco” di circa 11 miliardi di euro da qui alla fine del 2015, che potrebbe peggiorare se le previsioni si rivelano ottimistiche. E i partner europei potrebbero essere chiamati a prestare ad Atene nuovi fondi o alleggerirne il debito.

Lo scrive il Fondo monetario internazionale in un rapporto sulla Grecia. “L’impegno dei partner europei ad alleggerire il debito per mantenerlo sul percorso concordato rimane essenziale”, avverte il Fmi.

Le pretese del Fmi sul debito: dal 176 al 124% in 7 anni

“Le persistenti incertezze sulla sostenibilità del debito greco continuano a costituire un rischio”, afferma il Fondo monetario internazionale nel rapporto stilato dopo l’ultima missione della troika ad Atene. ”Dopo un picco del 176% nel 2013 – avvertono gli esperti del Fondo – il debito dovrà calare al 124% entro il 2020 grazie a misure aggiuntive e adeguate”. Poca cosa, evidentemente per l’istituto di Washington, tagliare di 52 punti percentuali il Pil in sette anni

L’economia in fase di riequilibrio

Pochi giorni fa il Fondo ha sbloccato la quinta tranche di aiuti alla Grecia, per 1,72 miliardi di euro, portando a un totale di 8,4 miliardi i soldi versati ad Atene. La Grecia “ha fatto progressi importanti nel correggere gli squilibri” che esistevano prima della crisi e “l’economia si sta riequilibrando”. E’ quanto si legge nel documento conclusivo della quarta revisione della Extended Fund Facility, il programma di aiuti del Fondo monetario internazionale ad Atene.

Secondo il Fondo, “una ripresa è prevista a partire dal 2014”, mentre l’evoluzione del debito sarà “in linea con la cornice concordata dalla Grecia con i partner europei”. Alla luce dei tentativi di recupero, il Fondo prevede “una graduale riduzione del calo del Pil, seguito da una stabilizzazione dell’attività economica verso la fine dell’anno”. Le previsioni sono fatte sulla base del contributo delle esportazioni e degli investimenti, il cui effetto positivo è mitigato dal calo dei consumi privati e pubblici.

Il crollo del Pil nel 2013

“L’economia si sta riequilibrando”, dice il Fmi. Ma i  numeri non garantiscono. I recenti sviluppi economici registrati in Grecia, secondo il Fmi, sono “in linea con le previsioni” per una contrazione del Pil del 4,25% nel 2013. Il Pil si è contratto del 5,5% nel primo trimestre e il debito è salito al 160,5% del Pil.

I prestiti della Troika alla Grecia

Il fondo salva-Stati temporaneo, (Efsf) ha versato oggi alla Grecia i 2,5 miliardi di euro di aiuti per finanziare il bilancio e per necessità legate al debito. I fondi sono stati trasferiti in contanti e i prestiti hanno una maturità di 35 anni (scadranno nel 2048). La Grecia, per ottenere gli aiuti, ha dovuto soddisfare tutte le 22 ‘azioni prioritarie’ imposte da Troika ed eurogruppo. Fino ad oggi, la Grecia ha ricevuto dall’Efsf 133,04 miliardi su un totale di 144,6. Inoltre, la Grecia riceverà anche 1,5 miliardi del Securities Markets Programme (SMP), cioè i profitti realizzati dalle banche centrali sui bond greci acquistati in passato e le cui maturità sono state estese in seguito alla ristrutturazione del debito.

Il piano di licenziamenti che non basta alla Troika

Intanto scade oggi in Grecia il termine concesso dal ministro della Riforma Amministrativa, Kyriakos Mitsotakis, ai vari ministeri per consegnare le liste con i nomi dei dipendenti statali che devono essere messi in mobilità e quindi licenziati. Intanto in ambienti governativi non si nasconde la preoccupazione circa l’intenzione della Troika di chiedere l’aumento del numero dei dipendenti statali da licenziare. Una richiesta in tal senso era stata già avanzata a Mitsotakis durante i recenti controlli della Troika ad Atene ma era stata respinta dal ministro. Parlando alla stazione televisiva privata Skai, Mitsotakis ha ricordato che il governo si è impegnato a licenziare 15.000 dipendenti statali entro la fine del 2014 ed ha sottolineato che entro la fine del 2015 il totale degli impiegati del settore pubblico in Grecia non dovrà superare le 600.000 unita’.

 

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