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Vi presento Lei Jun, lo Steve Jobs della Cina

Alla stampa occidentale piace chiamare il fondatore e ad di Xiaomi Lei Jun lo “Steve Jobs della Cina”. Lo accomunano all’uomo di Apple una t-shirt nera, i jeans, e l’essere a capo di un gruppo hi-tech con una strategia di marketing molto simile a quello della casa di Cupertino. Non solo. Oggi Xiaomi sta battendo anche Apple in Cina.

Durante il secondo trimestre, riporta Business Insider, Xiaomi ha consegnato 4,4 milioni di smartphone contro i 4,3 milioni di Apple. Un numero impressionante, considerando che Xiaomi è sbarcata sul mercato solo nel 2011, due anni dopo il lancio dell’iPhone in Cina.

D’altro canto, gli smartphone Xiaomi sono molto più economici degli iPhone Apple. Xiaomi vende prodotti in discount e spera di incrementare il suo giro d’affari attraverso l’e-commerce.

Nella prima metà del 2013 sono stati venduti circa 7,03 milioni di smartphone, la stessa cifra raggiunta nell’intero 2012; inoltre, Xiaomi ha raddoppiato i guadagni dei primi sei mesi del 2012, pari a 957,46 milioni di dollari, raggiungendo e superando i 2,1 miliardi di dollari. Il 13 agosto è attesa la presentazione di due nuovi smartphone: Mi3, top di gamma, e Mi2S Youth Edition, una versione “mini” dell’attuale portabandiera cinese.

La quota di mercato in Cina di Xiaomi, sottolinea Business Insider, è del 5%, quella di Apple al 4,8%. Numeri che non scalfiscono il predominio di samsung, con una fetta di mercato del 17,6%, e il secondo posto di Lenovo con il 12,3%.

E la società, scrive The Next Web, con un nuovo giro di finanziamenti che porterà il valore complessivo del gruppo a 9 miliardi di dollari, diventerà il secondo produttore di hardware cinese dietro a Lenovo.

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