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Casini punta sul centrodestra in nome del Ppe

Il dibattito sul futuro del centrodestra si fa fitto. E si arricchisce oggi dell’apertura del leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini a una futura alleanza con il Pdl in nome del Ppe.

Dopo la sentenza della Cassazione su Silvio Berlusconi, il tema di quella che Ernesto Galli della Loggia ha definito ieri sul Corriere della Sera una “inevitabile successione” è sempre più stringente. Come saprà riorganizzarsi il nuovo centrodestra? Da chi sarà composto? Con quale leader?
Le domande sul tavolo sono tante e ad esse hanno cercato di rispondere commentatori e politici nello speciale di Formiche.net. Anche l’Unità dedica oggi la sua apertura alla “destra dopo Berlusconi” perché anche da sinistra essa è “una questione che ci riguarda”, come scrive Alfredo Reichilin nel suo commento.

La prospettiva centrista è invece analizzata dal Corriere della Sera con l’intervista a Casini. Il leader dell’Udc spiega che il suo partito potrebbe presto tornare a percorrere una strada comune a quella del Pdl, dopo il famoso divorzio post-Predellino, ma a una condizione. Quella del sostegno responsabile al governo Letta: “Siamo pronti ad assumerci la responsabilità di scegliere. Ma oggi il Pdl non può sprecare l’occasione scegliendo una deriva avventurista”, commenta Casini. E ancora: “Se dobbiamo andare verso il bipolarismo del futuro, e creare nuove convergenze in nome delle comuni appartenenze europee del Ppe, l’atteggiamento politico del Pdl in questo momento non può avere equivoci”.

E in questo senso, il leader Udc si dice sicuro delle dimissioni di Berlusconi prima del voto sulla sua decadenza dal mandato parlamentare a settembre “perché conosco la sua intelligenza e so che il presidente più longevo del Dopoguerra eviterà l’umiliazione di un voto che, al Senato, lo vedrebbe pesantemente sconfitto. Mi rendo conto che per lui è una prova dura, ma solitamente nelle circostanze difficili dà il meglio di sé”. Presto, sapremo se il suo pronostico sarà azzeccato.

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