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Imu e Iva, questioni secondarie

Tra alleati ci si sostiene e si cerca di fare cose positive insieme, ma se l’alleanza serve solo a seguitare a litigare, allora andiamo prima possibile al voto, possibilmente con il sistema francese che garantisce la governabilità per 5 anni e, se possibile, seguendo programmi chiari.

Non è l’abolizione dell’Imu e l’aumento di un punto di Iva che servono all’Italia. Serve un vero programma di rilancio che solo mettendo l’euro nella giusta relazione con la moneta ancora dominante nel mondo, il dollaro, sarà realizzabile.
Bisogna obbligare la CASTA a rinunciare a troppi privilegi che gli italiani non debbono più sopportare.
Anche se sono “DIRITTI ACQUISITI” chi se ne frega, violano un principio costituzionale che vuole che “ogni cittadino contribuisca alle spese dello Stato secondo le sue possibilità”.

Ma le spese dello Stato non possono essere solo a vantaggio di poche persone che hanno profittato del loro potere per opprimere chi lavora e fa sacrifici per vivere.
Altrimenti ben vengano rivoluzioni violente contro chi profitta spudoratamente del resto della popolazione che fa sacrifici.

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