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Non solo Imu. Le scadenze d’autunno per Saccomanni

Agosto è agli sgoccioli e su nessuna delle partite aperte sul fronte economico il governo Letta sembra essere arrivato ad una decisione. Anzi, ognuno dei fascicoli sulla scrivania del ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, è pronto a diventare l’altare su cui sacrificare maggioranze e larghe intese, di blocco e di non governo.

Ma le tensioni politiche sul futuro dell’esecutivo Letta costano, in termini di credibilità internazionale, di nuovo probabile rialzo dello spread, di incertezza che blocca qualsiasi tipo d’investimento/assunzioni e di tasse. E a settembre in ballo ci sono acconti e rincari che valgono 6 miliardi di euro, cifra importante se si considera che le larghe intese ben hanno retto sul fronte della “non” spending review.

Come sottolinea il Sole 24 Ore, “acconto Imu da versare entro lunedì 16 settembre. Iva aumentata al 22% da martedì primo ottobre. Niente fondi aggiuntivi per la cassa integrazione, né flessibilità del lavoro per l’Expo 2015, né risorse supplementari per pagare i debiti della Pa. Uno scenario nerissimo per cittadini e imprese se dovessero scattare tutte le clausole di salvaguardia e scadere tutti i termini previsti dai provvedimenti dei mesi scorsi senza che si sia presa una decisione. Il governo guidato da Enrico Letta si trova a dover disinnescare diversi ‘rincari automatici’ e ad attuare una serie di misure rimaste a metà”.

La partita Imu entro il 31 agosto

Sull’Imu il governo deve intervenire entro sabato 31 agosto, con un provvedimento che dovrebbe anche rendere deducibile l’Imu versata sui fabbricati d’impresa. “Non si può tardare troppo, anche perché il riordino della tassazione immobiliare condiziona il lavoro degli amministratori comunali, che entro il 30 settembre dovrebbero approvare i bilanci preventivi per il 2013. I Comuni, inoltre, potrebbero essere chiamati ad attuare la service tax, decidendo misura e destinatari del nuovo tributo”.

I sei miliardi che scottano

A quanto dovrebbero ammontare le risorse per la copertura del no a Imu e Iva, in linea con le richieste del Pdl? “L’esenzione totale dell’Imu sull’abitazione principale costerebbe 4 miliardi – prosegue il Sole -. Per posticipare l’aumento dell’Iva dal prossimo primo ottobre al primo gennaio 2014, servirebbe un miliardo di euro. E un altro miliardo sarebbe necessario per finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga”.

Expo 2015, esodati e debiti Pa

Non solo. Anche se per ora oscurati dal dibattito su Imu e Iva, Saccomanni e il ministro del Lavoro Enrico Giovannini in settimana dovranno stabilire anche delle regole di flessibilità per i contratti in vista dell’Expo 2015 di Milano. Entro fine settembre il governo vorrebbe salvaguardare altri 20-30mila esodati. E il 15 settembre si conoscerà l’esatta consistenza dell’arretrato del debiti della Pa. Ma niente paura, qualche giorno, e, nella migliore delle ipotesi, diventeranno terreni di scontro anche questi.

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