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Chi è Maher al-Assad, il presunto colpevole dell’uso di armi chimiche in Siria

Maher al-Assad è uno dei personaggi più controversi della famiglia presidenziale siriana. Tutti gli occhi del mondo sono puntati sul presidente Bashar al-Assad, ma dietro la responsabilità di una guerra in Siria – a partire dal presunto attacco chimico del 21 agosto scorso – potrebbe esserci suo fratello minore.

Minore dei cinque figli di Hafez al-Assad e Anisa Makhlouf, Maher è nato nel 1968 e fin da piccolo è stato il più irrequieto di tutti. La guida del Paese sembrava essere destinata a lui: carriera militare, carattere forte e molti contatti. Ma tutti lo consideravano vulnerabile e troppo violento, per cui dopo la morte del padre Hafez nel 2000, la famiglia Assad ha preferito puntare su Bashar, che all’epoca era oftalmologo a Londra e non nutriva nessun interesse politico.

I problemi della famiglia Assad
Maher è ritenuto dall’intelligence americana come il principale responsabile degli orrori della guerra in Siria, nonché, secondo un rapporto dell’Unione europea, l’artefice di numerosi attacchi di violenza ingiustificata contro manifestazioni pacifiche. È il leader della Guardia Repubblicana, la forza d’élite che protegge il regime dalle minacce interne, ed è capo della Quarta Divisione dell’Esercito siriano. Durante uno scontro o forse un attentato, Maher ha perso una gamba e la mobilità di un braccio.

In Rete sono in molti a sostenere che quando Bashar ha voluto aprire il dialogo con l’opposizione nel 2005, Maher si sia opposto e abbia convito il fratello a seguire i suoi consigli e ad imporsi.

In Siria si racconta che il fratello violento del presidente siriano abbia risolto una discussione con il cognato, Asef Shawkat, attuale ministro della Difesa, sparandogli a una gamba. Un rapporto dell’Onu, infine, identifica in Maher il responsabile dell’assassinio dell’ex premier libanese Rafik Hariri.

Maher e il gas nervino
Dopo l’attacco chimico del 21 agosto scorso in Siria, i primi giornali che hanno accusato Maher sono stati il Guardian e l’emittente al-Arabiya. Anche Bloomberg ha scritto che gli ispettori Onu in Siria sospettano del fratello di Bashar. Foreign Policy, invece, cita fonti dell’intelligence americana che avrebbero le prove di una registrazione telefonica in cui il ministro della Difesa e cognato era sconcertato e furioso dopo la notizia dell’uso di gas nervino.

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