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Berlusconi, il calendario sulla decadenza

È un calendario quanto mai incerto quello sulla decadenza di Silvio Berlusconi. La Giunta delle elezioni del Senato inizia oggi alle 15 i suoi lavori. Ma la questione è talmente calda che i 23 componenti che ne fanno parte non sono riusciti a trovare un accordo sulle date. Si parte oggi con la relazione del senatore Andrea Augello (Pdl, ex An) che dovrebbe durare circa due ore.

Da una parte c’è il partito del Cavaliere, 6 membri, a cui si aggiungono Erika Stefani della Lega e Mario Ferrara di Gal che puntano ad allontanare il voto con rinvii e approfondimenti. Soprattutto facendo leva sul ricorso contro l’Italia presentato da Berlusconi alla Corte europea per i diritti dell’uomo per la legge Severino, giudicata dallo stesso Augello “un vero disastro”. Ma la Corte di Strasburgo potrebbe metterci anni prima di pronunciarsi sulla questione. Troppo per l’inedito asse Pd- Sel-M5S (8+1+4), deciso a non fare sconti al leader del Pdl. La linea del Partito Democratico l’ha scandita da sempre Guglielmo Epifani: nessun dubbio da parte dei suoi nel votare la decadenza di Berlusconi anche se gli verrà concesso il tempo di difendersi. Il punto è ora quanto tempo. Potrebbe essere questione di giorni o anche di settimane.

All’orizzonte la data del 15 ottobre, quando il Cavaliere dovrà decidere se scontare ai domiciliari o in affidamento ai servizi sociali la sua condanna che a quel punto diventerà effettiva. E a cui si aggiungerà la pena accessoria, l’interdizione dai pubblici uffici, ricalcolata dalla Corte di appello di Milano, in un’udienza fissata il 19 ottobre, che potrebbe andare da uno a un massimo di tre anni.

Consulta lo speciale di Formiche.net sulla sfida finale di Berlusconi.

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