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Conti correnti e Redditometro, dove scatteranno i primi controlli

Se vogliamo tenere sotto controllo i nostri risparmi, da una parte per evitare di spenderne troppi, e dall’altra per non perdersi tra scontrini, ricevute non emesse e monetine volanti, possiamo affidarci ad una banca e aprire un conto. La soluzione migliore è mettere i conti correnti delle migliori banche a confronto prima di scegliere quello più adatto alle nostre esigenze.

 

Dopo avere ufficialmente lanciato il Redditometro, il Fisco è partito con l’invio delle lettere ai contribuenti la cui dichiarazione dei redditi presenta troppe incongruenze rispetto alla reale capacità di spesa emersa dall’analisi dei conti correnti bancari. Sono all’incirca 35 mila le lettere che il Fisco sta per spedire ad altrettanti contribuenti sulla dichiarazione dei redditi che è stata presentata nel 2010.

 

Ricordiamo in merito che il Fisco con il nuovo Redditometro ha il potere di risalire alla capacità di spesa e di risparmio del contribuente attraverso gli estratti conto dei conti correnti di tutti gli istituti, compresi i conti bancoposta, nonché in base alla stipula di polizze assicurative, shopping con le carte di credito, investimenti di natura finanziaria, ed acquisto di immobili.

Ne consegue che il contribuente deve custodire gelosamente tutta la documentazione su ogni operazione che genera movimenti di denaro. Questo perché, in caso di ricezione della lettera del Fisco che attesta l’avvio dell’accertamento, ci sono quindici giorni di tempo per recarsi presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate al fine di chiarire la situazione, e per evitare che l’Amministrazione finanziaria dello Stato attivi l’iter che poi porta all’applicazione di sanzioni pecuniarie.

Ma come giustificare le spese? Ebbene, è bene sempre tenere sotto mano tutti gli estratti conto ed anche tutti i contratti relativi a mutui, polizze assicurative, e le copie di ogni versamento o bonifico che fornisca la traccia di tutte le movimentazioni effettuate negli anni.

Ricordiamo comunque che per l’avvio degli accertamenti il Fisco applica un limite di tolleranza del 20% tra reddito dichiarato e reddito presunto in base alla capacità di spesa rilevata. E comunque lo scarto ai fini dell’applicazione del nuovo Redditometro, per far scattare un controllo fiscale, deve superare in controvalore la soglia dei 12 mila euro annui.

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