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Quanto (non) contano le banche nella ripresa annunciata da Letta e Saccomanni

La ripresa è cominciata, dicono. Ma intanto luglio registra una nuova stretta del credito, che porta necessariamente con sé licenziamenti e ritardi nei pagamenti. E le banche, che, nelle intenzioni del governatore della Bce, Mario Draghi, avrebbero dovuto sfruttare i fondi dell’Eurotower per riattivare i canali di prestito a imprese e famiglie, puntano alla ricapitalizzazione e continuano a contare solo le sofferenze in aumento. L’unica catena di Sant’Antonio che va spezzata e che invece prosegue di mese in mese.

Il calo dei prestiti

A luglio i prestiti delle banche al settore privato hanno registrato una contrazione su base annua del 3,3%, una flessione superiore rispetto al -3,0% di giugno. E’ quanto rileva la Banca d’Italia nel suo consueto aggiornamento mensile delle “principali voci dei bilanci bancari”. La contrazione dei prestiti ai privati è la peggiore della serie degli ultimi 12 mesi. Nel dettaglio, i prestiti alle famiglie sono scesi dell’1,1% sui dodici mesi (-1% a giugno) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti, sempre su base annua, del 4,1%, come a giugno.

La crescita nella raccolta dei depositi

Sul fronte della raccolta, a luglio il tasso di crescita dei depositi del settore privato è stato pari al 5,9% (6% a giugno) mentre la raccolta obbligazionaria è diminuita del 6,3% sui dodici mesi (-4,2% nel mese precedente).

L’aumento delle sofferenze bancarie

Il tasso di crescita sui 12 mesi delle sofferenze è risultato del 22,2% (21,9% nel mese precedente). Un aspetto che, nonostante le dichiarazioni di fiducia, preoccupa in vista dei prossimi controlli sul settore bancario da parte della Bce. “Penso che il settore bancario europeo riuscirà a passare gli stress test europei” in programma in vista della vigilanza unica da parte della Bce e “svolgerà” un ruolo fondamentale nel sostenere la nostra economica”, ha detto Federico Ghizzoni, numero uno di UniCredit, intervenendo a un convegno a Francoforte. Tuttavia, ha sottolineato Ghizzoni, a causa delle nuove regole su capitale, liquidità e leverage imposte da Basilea3, “le banche non saranno più in grado di fornire credito con la stessa intensità del passato”.

I tassi bancari

I tassi d’interesse, comprensivi delle spese accessorie, sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono stati pari al 3,96% (3,90% a giugno); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono stati pari al 9,52% (9,55 a giugno). I tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,41% (4,30 nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia sono aumentati al 2,96% (2,77% a giugno). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari all’1,05% (1,08% a giugno).

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