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I magistrati italiani non conoscono le leggi

magistratura

E’ impressionante che dei Magistrati (che dovrebbero essere “soggetti solo alla Legge”) ignorino le leggi italiane mondiali.

L’irretroattività della legge è sancita dall’art. 11 delle Disposizioni sulla legge in generale premesse al Codice Civile: “la legge non dispone che per l’avvenire, essa non ha effetto retroattivo”.
Soprattutto in materia penale (e questo provvedimento derivante dalla Legge Severino è un provvedimento restrittivo delle libertà personali e quindi penale) nella quale vige il principio costituzionale:
“Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso”.
È concessa invece la retroattività della norma più favorevole al reo: “Nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato; e, se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali”.

Convenzione per i diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.
Roma 4 novembre 1950
Articolo 7 – Nessuna pena senza legge.
1. Nessuno può essere condannato per una azione o una omissione che, al momento in cui è stata commessa, non costituiva reato secondo il diritto interno o internazionale. Parimenti, non può essere inflitta una pena più grave di quella applicabile al momento in cui il reato è stato commesso.

2. Il presente articolo non ostacolerà il giudizio e la condanna di una persona colpevole di una azione o di una omissione che, al momento in cui è stata commessa, era un crimine secondo i principi generale di diritto riconosciuti dalle nazioni civili.

Sono convinto che purtroppo la Magistratura ha creato, assecondando pressioni politiche assai negative alla fine degli anni ’70, la rovina della gestione virtuosa della Banca d’Italia (arresto di Sarcinelli e domiciliari a Baffi) solo perché contrari agli aiuti a Calvi e Sindona.
Dopo l’eliminazione di Baffi e Sarcinelli il Debito pubblico è passato da poco più del 50% del PIL al 118% quando siamo entrati nell’euro.

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