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Kenya, chi sono i terroristi di Al-Shabab

Non si sa quanti uomini siano entrati sabato mattina, vestiti di nero e armati, dalla porta principale del centro commerciale Westgate. Si sa che hanno seminato il terrore con spari e bombe, hanno ucciso 68 persone e ne hanno ferite altre 200. Si sa anche chi è stato, perché poche ore dopo l’attacco un tweet ha confermato i sospetti: l’attentato è opera dell’organizzazione terroristica Al-Shabab.

“La gioventù” violenta
In arabo “Al-Shabab” vuol dire “la gioventù”. Ma in Kenya, negli ultimi 20 anni, questa parola è sinonimo di violenza, terrorismo e morte. Ora è il nome di un’organizzazione terrorista di circa 10mila membri.

Secondo la Bbc, tutto è nato dalla guerra nella vicina Somalia. Il gruppo Al-Shabab è riuscito a prendere il controllo di quasi la metà del centro e del sud del Paese, dove ha imposto una versione molto personale della legge islamica.

Contro i sufi
Al-Shabab difende la versione saudita di ispirazione wahabi dell’Islam, ma la maggioranza dei somali sono sufi e il gruppo ha distrutto molti loro templi. All’inizio Al-Shabab ha conquistato i somali promettendo sicurezza e prosperità. Ma con il passare del tempo hanno perso credibilità, un po’ per atteggiamenti autoritari ma soprattutto dopo il rifiuto degli aiuti umanitari durante la carestia del 2011.

Guerra in Kenya
Nel 2007, a causa della crisi in Somalia, l’Unione africana ha inviato una missione, chiamata Amison, con 17mila soldati provenienti da diversi Paesi della regione. Tra il 2009 e il 2010 ci sono stati molti attacchi e sequestri da parte di somali in Kenya, per cui il governo di Nairobi ha inviato altre forze di sicurezza nel 2011, principalmente contro il gruppo Al-Shabab. Di conseguenza, Al-Shabab ha scatenato la sua rabbia contro il Kenya e l’Unione africana in generale.

Il leader di Al-Shabab
Si chiama Ahmed Abdi Godane ed è il leader del gruppo. È originario di una regione separatista al nord della Somalia. Secondo Foreign Policy, alcuni rapporti (smentiti dall’organizzazione terrorista) sostengono che Godane stia perdendo la leadership nel sud del paese.

Godane non esce quasi mai in pubblico. È diventato leader di Al-Shabab dopo che il suo predecessore, Moalim Aden Hashi Ayro, è morto in un attacco aereo nel 2008. Il suo alleato regionale è l’Eritrea, che sostiene l’organizzazione per combattere l’egemonia dell’Etiopia.

I vincoli con Al-Qaeda
Al-Shabab si è avvicinata ad Al-Qaeda a febbraio del 2012. In un video Godane ha detto di promettere obbedienza al capo di Al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri.

Alcuni funzionari americani credono che con il ritiro di Al-Qaeda dall’Afghanistan e dal Pakistan dopo la morte di Osama bin Laden, i suoi membri andranno i Somalia.

Al-Shabab è stata responsabile di un doppio attentato suicida in Uganda, dove sono morte 76 persone che guardavano in tv la finale della Coppa del mondo nel 2010.

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