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Il ritorno di Coppélia

Torna all’Opera di Roma Coppélia. Il balletto-pantomima musicato da Léo Delibes nel 1876, proposto nella versione di Roland Petit. Coppélia ha la sua origine in un racconto del proto-romantico poeta e scrittore tedesco E.T.A Hoffmann, Der Sandmann che ispirò, tra l’altro, anche Les Contes de Hoffman, capolavoro incompiuto di Jacques Offenbach. Ma il trattamento è molto differente. La favola riadattata da Roland Petit dal racconto di Hoffmann, narra la vicenda del singolare girotondo amoroso tra Swanilda, il fidanzato Franz e il mago Coppélius che, per amore di Swanilda, crea a sua immagine una misteriosa creatura, la bambola Coppélia.

Nell’opera di Offenbach, la vicenda è vista con un sogno sofferto: l’amore impossibile del protagonista per una donna che si rivelerà essere una bambola. Negli altri due atti dell’opera, d’altronde, Hoffman è alle prese con altri due amori impossibili, sempre con finale amaro ove non tragico. Léo Delibes prolifico compositore del Secondo Impero e della Terza Repubblica, introduce la Francia elegante dell’aristocrazia e dell’alta borghesia in un mondo di fantocci, automi e bambole meccaniche, in cui gli spunti drammatici si risolvono nel grottesco personaggio di Coppelius.

C’è un curioso aspetto politico: il lavoro fu un divertissement molto seguito negli anni in cui in Francia si passava da un sistema politico ad un altro. Era un modo di divertirsi scappando dalla realtà. La prima rappresentazione assoluta dello spumeggiante balletto, con la coreografia di Arthur Saint-Léon, ebbe luogo all’Opera di Parigi il 25 maggio 1870. Protagonista la quindicenne Giuseppina Bozzacchi, particolarmente adatta al ruolo di Swanilda per vivacità e freschezza. Il successo fu immediato. Dopo diciotto rappresentazioni l’Opera fu però costretta a chiudere i battenti a causa della guerra franco-prussiana che premeva alle porte con l’assedio di Parigi, ma il celebre balletto, nelle sue numerose rivisitazioni, sopravvive ancora oggi nei cartelloni delle migliori compagnie. Proprio in questi giorni lo si può vedere anche in quella Parigi dove è nato.

Sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera lo specialista Koen Kessels. La ripresa della coreografia di Petit è affidata al suo erede artistico, Luigi Bonino, che nelle repliche si alterna in scena con Denis Ganio. Il ruolo di Swanilda è affidato a tre ballerine del Corpo di Ballo dell’Opera, Alessia Gay, Alessandra Amato), Erika Gaudenzi. Franz è interpretato da Alessio Rezza e Dinu Tamazlacaru, primo ballerino dello Staatsballet Berlin. Le scene e i costumi sono firmati da Ezio Frigerio, le luci da Jean-Michel Désiré.

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