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Alitalia, Air France e Lufthansa, ecco il gioco delle rotte che tiene in apprensione l’Italia

Il quotidiano economico parigino La Tribune che fa capo a LVMH di Bernard Arnault, ha scritto che Air France segue una tattica attendista perché vede di fronte a sé una grana forse ancor più grossa.

Le mosse di Lufthansa

La SAS, la compagnia posseduta dai tre paesi Scandinavi, Danimarca, Svezia e Norvegia, sta per cadere definitivamente nelle braccia potenti della Lufthansa che ha aumentato il fatturato ed è tornata in utile nel 2012. L’ipotesi di una acquisizione è stata avanzata da Christoph Franz, presidente del direttorio della compagna tedesca.

Il gioco dei quattro cantoni

La Lufthansa è convinta che Air France-Klm si mangerà Alitalia, quindi accelera su SAS che finora è stata una sorta di junior partner. Ma questa mossa, a sua volta, mette Air France con le spalle al muro. Secondo La Tribune, i franco-olandesi sono di fronte a un difficile dilemma: dovrebbero rompere gli indugi e impadronirsi di Alitalia, ma Air France-Klm ha avviato a sua volta un piano di ristrutturazione per ridurre le perdite (il bilancio 2012 ha chiuso in rosso per 1,19 miliardi) che si presenta costoso, perché occorre pagare prepensionamenti e tagli del personale.

Il dossier Alitalia

Alitalia non è cara, ma mettendo tutto insieme, il paniere si fa pesante per gli azionisti, a cominciare dal governo francese in difficoltà per ridurre un deficit pubblico del 4% che non scenderà sotto il 3,6 l’anno prossimo e con un debito del 94% che punta ormai decisamente verso il 100% del prodotto lordo.

Gli effetti della globalizzazione

La globalizzazione ha reso sempre più importanti le rotte transcontinentali, le più costose e complesse da gestire. E ha consolidato il legame simbiotico tra compagnia e aeroporto da sempre l’alfa e l’omega del trasporto aereo come lo è quello tra la nave e il porto. Il cielo per gli uomini, il mare per le merci: è questo il mondo globale. Chi vuol partecipare al grande gioco deve avere le spalle grosse, quattrini, organizzazione, struttura. Non sono molti a resistere.

Selezione a scoppio ritardato

La selezione è stata forte, a partire dagli Stati Uniti, anche grazie alla liberalizzazione. In Europa è cominciata dieci anni dopo. Con la caduta del muro di Berlino, la Lufthansa ha fatto man bassa nel centro e nell’est, British Airways ha presidiato l’Atlantico (inglobando Iberia), Air France ha cercato prima di fondersi con Alitalia, poi, sfumata la chance, si è rivolta a Klm, forte di importanti rotte transoceaniche e di legami con l’Oriente.

A questo punto, ammesso che abbia ancora la voglia e la possibilità, in quale strategia si inserirebbe una acquisizione tardiva di Alitalia? Davvero diventerebbe un vettore secondario per portare turisti tra Roma e Parigi? La compagnia italiana ha un flusso consistente con l’East Coast degli Stati Uniti e con l’Estremo oriente. Potrebbe essere anche importante nel traffico tra le sponde del Mediterraneo, e verso il Medio Oriente se Fiumicino fosse quello hub internazionale che ancora non è. Prospettiva interessante per una ipotetica Air France-Klm-Alitalia davvero competitiva e con la massa critica da economia globale.

L’analisi completa si può leggere su www.cingolo.it

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