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Grillo scomunica la sinistra grillina. Il cortocircuito del M5S

Ha scritto l’artista visionario Sergio Lombardo di amare il caos, “ma il caos deve essere puro, deve essere perfettamente matematico, solo se nasce da regole perfette può liberare le interpretazioni che nascono dall’inconscio e può creare nuovi mondi instabili come nei sogni, altrimenti è solo confusione e quindi fa male”.

Beppe Grillo, di fatto, sconfessa i suoi che hanno prima presentato e poi contribuito ad approvare, un emendamento per l’abolizione del reato di clandestinità. E dice tramite una nota ufficiale, in coppia con Gianroberto Casaleggio: “La loro posizione in Commissione è del tutto personale, non faceva parte del programma. Non siamo d’accordo sia nel metodo e nel merito”. Accidenti. Secondo il comico e il guru nessun “portavoce può arrogarsi una decisione così importante senza consultarsi” anche perché “se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità l’M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”. E conclude: “Questo emendamento è un invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l’Italia”.

Il punto di rottura, oggi esplicitato dopo mesi di sussurri, mezze ammissioni e goffi tentativi di nascondere la polvere sotto il tappeto, non è la tematica dell’immigrazione in quanto tale, né potrebbe esserlo l’amnistia, neanche i riverberi del caso Alitalia, né alla voce privatizzazioni. Ma è rappresentato dal fatto che la base parlamentare grillina in fondo è ideologicamente più a sinistra di un leader/portavoce che non è e non può essere omologato in nessun caso alla sinistra (anche perché non vuole confondersi con essa). Per averne una solida conferma è sufficiente osservare le sue posizioni anti Equitalia, pro piccoli e medi imprenditori. Passaggio che rafforza la convinzione generale sul fenomeno M5S, nato già sotto il segno della schizofrenia programmatico- valoriale. Ragion per cui l’evoluzione di un contenitore-sfogatoio come è quello Cinque stelle non può che indirizzarsi verso lidi di rottura pura.

Da non confondere con una scissione o una fibrillazione prolungata e continuata, come ad esempio sta accadendo all’interno di Pdl e Pd. Semplicemente tra i grillini sta emergendo quell’elemento che fisiologicamente non poteva più restare imbrigliato in post, commenti rimossi, piroette o riunioni carbonare. E che, essendo il tratto stesso caratterizzante di questa esperienza (anomala e unica della storia repubblicana italiana) sfonda plasticamente il portone di Montecitorio e si accomoda su quelli scranni. E foraggia la confusione che produce, con il dovuto rispetto, il nulla. Quindi il male.

Per questo Sergio Lombardo completa quel suo assunto sottolineando che “ciò che è più importante, e quindi più politico, è creare nuovi valori, nuovi scopi ideali, creare uomini meno confusi”.

twitter@FDepalo

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