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Priebke, chi attizza il fuoco della vergogna

Non è ancora giunto il feretro quando uno degli slogan più urlati ad Albano Laziale, dove pochi minuti dopo si sarebbe svolto il funerale di Eric Priebke, il boia nazista delle Fosse ardeatine, è “Vergogna, vergogna”. Cartelli con la scritta “Priebke boia” si susseguono e ancora cori: “Ad Albano sono morti dei partigiani”, mentre dalla folla si leva il canto partigiano “Bella ciao”.

Decine di persone si sono radunate nella cittadina dei Castelli laziali davanti alla Fraternità san Pio X, in via Trilussa, in segno di protesta contro le esequie celebrate in forma privata nella cappella dei Lefebvriani. A celebrare i funerali è don Pierpaolo Petrucci, superiore del distretto italiano della fraternità sacerdotale San Pio X. “Non sappiamo dove sarà seppellito Priebke e comunque non abbiamo un cimitero”, tengono a far sapere i lefebvriani italiani. “Non è una nostra iniziativa: l’avvocato di Priebke ha chiesto se c’era la disponibilità e noi l’abbiamo data”, spiega una fonte lefebvriana che preferisce rimanere anonima, sottolineando che la decisione non è stata presa di comune accordo con il superiore internazionale dei lefebvriani, il successore di Marcel Lefebvre mons. Bernard Fellay.

Le accuse dei lefebvriani 

Le polemiche? “Ce le aspettiamo, ma per noi non c’è nessun risvolto, è una celebrazione religiosa per un cristiano: funerali, benedizione della salma, tutto in forma privata, basta”, dicono dal quartier generale dei lefebvriani italiani, ad Albano.

L’esponente del gruppo scismatico ultra-tradizionalista risponde all’obiezione circa il canone 1184 citato dal Vicariato per motivare il proprio rifiuto di esequie pubbliche, il quale stabilisce il divieto ai funerali cristiani per coloro che non si sono pentiti prima della morte e che coi loro peccati manifesti potrebbero dare “pubblico scandalo ai fedeli”.

“Dovrebbero guardarsi loro dal dare scandalo visto che Bagnasco ha dato la comunione a Luxuria, questo è peggio”, replica il sacerdote lefebvriano. E il cardinale Camillo Ruini che vietò il funerale a Piergiorgio Welby? “Quello era un suicidio, non è previsto un funerale per il suicidio o il peccatore pubblico”. Ma Priebke non si è mai pentito di quanto fatto alle Fosse ardeatine o durante la Shoah, dunque può essere considerato anch’egli peccatore pubblico. “Non sappiamo cosa è accaduto nella sua coscienza interna”, risponde il lefebvriano.

Gli sforzi vani del sindaco di Albano

“Io avevo firmato l’ordinanza che vietava il passaggio della salma di Erich Priebke, ma è arrivata un’ordinanza del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro che ci obbliga a consentire le esequie e quindi il passaggio della salma per Albano”, ha detto Nicola Marini, sindaco di Albano Laziale.

Una dichiarazione pungente

Boia o Capitano, in questi giorni intorno alla figura di Priebke si sono scaldati gli animi. Complici alcune dichiarazioni che hanno contribuito ad accendere il fuoco. Come ieri sera a “La zanzara” su Radio 24 dove il prete tradizionalista don Floriano Abrahamowitcz ha detto la sua in tema di camere a gas (dal minuto 1 h 23′ in poi): sull’Olocausto “serve un’indagine scientifica”, “l’unico perfetto è stato quello di Gesù Cristo. Quella degli ebrei è stata una strage”. E sulle Fosse Ardeatine, “i terroristi veri furono quelli di via Rasella”. Inevitabile la reazione di uno dei conduttori, David Parenzo, che non ha risparmiato insulti al sacerdote invocando la legge Mancino. Reazione per la quale Don Abrahamowicz ha già annunciato querela.

A favore dell’intervento di don Abrahamowicz si è schierato tra gli altri Matteo Castagna, veronese, dei fondamentalisti cattolici di Christus Rex che sul suo profilo Facebook scrive: “Don Floriano strepitoso a La Zanzara. Zittisce Parenzo che ricorre al becero insulto. Insegna la dottrina sull’Olocausto perfetto solo di Gesù Cristo e condanna i terroristi di Via Rasella”.

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