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Passera si pappa Fare di Boldrin?

Corrado Passera è al lavoro da diversi mesi (insieme ad un gruppo di giovani professionisti che sono definiti maliziosamente “passerotti”) per dare vita a un nuovo partito.

Per ora l’ex ministro lo chiama “programma politico”, per essere vago, ma ormai sono inequivocabili i segnali. E’ a caccia di associazioni e personalità da aggregare, tanto da essersi spinto oggi a partecipare alla conferenza stampa tenutasi nella sala stampa della Camera dei Deputati da Michele Boldrin (Fare per fermare il declino) e altri cinque responsabili di altrettanti movimenti e associazioni (PLI, Uniti verso Nord, Progett’Azione, Liberali Italiani e Partito Federalista Europeo che è peraltro favorevole alla Tobin Tax e all’armonizzazione fiscale; non proprio posizioni boldriniane…).

Scopo dell’incontro? La presentazione del manifesto “In cammino per cambiare”, che nelle intenzioni dei promotori è il primo passo per la formazione di un nuova formazione politica. La stessa di Passera: non si spiegherebbe altrimenti la sua presenza in sala, né i frequenti incontri che l’ex banchiere ha tenuto nelle ultime settimane negli uffici di un fedelissimo di Boldrin, Carlo Maria Pinardi, coordinatore di Fare in Lombardia e già candidato alla presidenza della Regione.

I ben informati raccontano che proprio in via Caradosso a Milano si sia stipulato il patto tra Boldrin e Passera e che proprio l’ex banchiere abbia chiesto a Boldrin di accelerare nella ricerca di nuovi partner, piccoli o minuscoli che fossero. “L’importante è la notizia che la cosa sia plurale – avrebbe detto Passera negli incontri con Boldrin e Pinardi – poi ci penso io”.

La presenza di Passera ha ingolosito anche altri, tanto che nella sala stampa della Camera hanno fatto capolino Andrea Romano, deputato di Scelta Civica e ormai defilato rispetto a Italia Futura di cui è stato direttore, e l’ex senatore finiano Mario Baldassarri.

Le vecchie ruggini tra Romano e Boldrin sembrano sopite: in realtà, secondo alcune indiscrezioni, era stato proprio l’ex braccio destro di Montezemolo a chiedere a Oscar Giannino l’epurazione del professore con l’orecchino nell’autunno del 2012, quando sembrava che Fermare il Declino e Italia Futura viaggiassero a braccetto. Giannino all’epoca si rifiutò di rompere con Boldrin e le strade di IF e FiD si divisero. Amore ritrovato o co-interesse per il rapporto con Passera?

Sarà proprio per ingraziarsi Passera che nelle ultime settimane c’è stata, da parte di Boldrin, una virata verso posizioni più interventiste in politica industriale? Le tensioni dentro il partito fondato da Oscar Giannino sembrano destinate ad aumentare ancora.

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