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Ecco che cosa pensa (purtroppo) Silvio Berlusconi. Parla Naccarato

Paolo Naccarato, per lunghi anni braccio destro di Francesco Cossiga e oggi senatore del Gal (Grandi Autonomie e Libertà), è uno dei parlamentari più attivi in questa complessa fase politica, e con le sue esternazioni senza peli sulla lingua aiuta a comprendere i possibili scenari futuri nei palazzi del potere romano.

Senatore Naccarato, “la Gladio del movimento giovanile democristiano”, termine con cui ha identificato i protagonisti dei recenti accordi parlamentari, è pronta a difendere Enrico Letta e il suo governo dagli assalti all’arma bianca che paiono profilarsi?

Certamente si. C’è tutto un mondo che non vuole tradire il Paese e spinge per dare continuità all’esecutivo, nel mezzo della crisi epocale che stiamo vivendo. E’ indispensabile costruire un recinto, un fronte democratico e popolare che consenta all’Italia di riscattarsi, dentro un quadro di larghe intese per fare riforme profonde e radicali.

Davvero, come ha sostenuto ieri in un’intervista a Repubblica, toccherà a Marina Berlusconi guidare il centrodestra alle prossime elezioni?

Sono convinto che la figlia del Cavaliere non abbia voglia di scendere in campo. E che il padre conservi dubbi in proposito. Ma Silvio è costretto a lanciare il brand Marina, non potendo ricandidarsi a Palazzo Chigi. Il leader di un “partito costitutivo” non può prescindere dal cognome Berlusconi.

A proposito dell’ex premier. Uno che lo conosce bene, l’imprenditore franco-tunisino Tarak Ben Ammar, ammonisce a non darlo per finito. Berlusconi punta alle urne anticipate a febbraio? Teme che qualche pm voglia farlo arrestare?

Silvio deve decidere, ma sta rinunciando ad essere la guida dei moderati italiani, ed essi si regoleranno di conseguenza. Può diventare il numero uno di una formazione schiacciata sulla destra, ma per lui sarebbe riduttivo. Io credo che ci sia un ampio spazio per la costituzione di un movimento ispirato al Partito popolare europeo. Con Angelino Alfano leader.
Circa una possibile richiesta d’arresto da parte di questa o quella Procura non so nulla.

Napolitano, tra l’altro, farà il possibile per non sciogliere le Camere…

Mi lasci dire: “Meno male che Giorgio c’è”. E consiglio al professor Becchi (ideologo del Movimento 5 Stelle, ndr), di stare cauto con la questione dell’impeachment, perché i grillini rischiano di crollare in aula e dividersi in modo definitivo, con buona pace dell’ex comico genovese e di Casaleggio.

Senatore, lei che l’ha conosciuto bene, come si muoverebbe il Presidente Cossiga in questo momento politico?

Francesco sarebbe andato a casa di Berlusconi per scongiurarlo di non mettere a soqquadro il Paese, ed invitandolo a porre fine ad estremismi verbali di certi suoi fedelissimi che gridano addirittura alla guerriglia.

Lei è, tra le altre cose, segretario generale della Fondazione Icsa (Intelligence Culture and Strategic Analysis): cosa pensa del Datagate e dell’Italia spiata dagli alleati?

Nessuna novità sotto il sole. Il sistema Prism è una rete a strascico dove finisce dentro tutto. Dobbiamo però prendere precauzioni ed essere realisti.
Si ricorda quando Cossiga segnalò di essere seguito da agenti segreti spagnoli, ai tempi della diatriba con Aznar?

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