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Tutti sulla Cavour verso l’Africa e il Golfo (anticipando la Francia…)

“Le Forze Armate contribuiscono alla capacità dell’Italia di rappresentarsi all’estero”. A dirlo è stato il ministro della Difesa Mario Mauro, che assieme al capo Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio, Luigi Binelli Mantelli, e a quello della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi, ha presentato a Roma la missione del gruppo navale Cavour “Sistema Paese in movimento”. L’operazione partirà il 13 novembre, durerà fino ad aprile 2014, e vedrà coinvolti, oltre alla portaerei, la Fregata Bergamini, la nave supporto logistico Etna e un pattugliatore Classe Comandanti.

Missione vetrina

La singolare campagna, che raggiungerà i Paesi del Golfo Arabico e del Continente Africano, è stata voluta per diversi scopi, tra i quali presentare il sistema Paese e rafforzare la presenza dell’Italia nelle aree geografiche considerate strategiche. “Questa missione è una vetrina per il sistema Italia – ha detto Mauro – e pone al contempo l’accento sulla sicurezza come valore per lo sviluppo. I Paesi che andremo a visitare sono con noi nella gestione della stessa, che sul piano internazionale del contenimento dei conflitti e da intendersi oggi con un ruolo di polizia. L’Africa – ha concluso il ministro – è una potenza emergente che si imporrà sullo scenario globale”.  Il ministro ha inoltre spiegato che questa missione ha il chiaro intento di dare “coraggio al Paese”, promuovendo attraverso le Forze Armate le eccellenze che l’Italia è in grado di produrre. “Stiamo mettendo in campo quanto di meglio sappiamo fare”, ha aggiunto.

Il “code-share” industria difesa

Costo complessivo dell’operazione circa 13 milioni di euro per il gruppo navale – costi di personale esclusi – la gran parte dei quali (65%) sarà coperto dagli sponsor e dai partner dell’iniziativa. “Abbiamo messo in campo una sorta di code-share pubblico privato, che potrebbe diventare un modello”, ha concluso il ministro della Difesa, sottolineando che l’Italia “è capace di buone performance anche riducendo i costi”.  I Paesi toccati dalla missione – a cui partecipano importanti attori istituzionali e commerciali come ministero degli Esteri, Sviluppo economico, Turismo, Ice, Eni, Expo 2015, Onlus Operation Smile, Fondazione francesca Rava, CRI, Finmeccanica, Fincantieri, Elettronica, Intermarine, Gruppo Beretta, Piaggio Aero, Pirelli e Blackshape – saranno molti e importanti. Tra questi Emirati, Qatar, Bahrein, Oman, Angola, Sud Africa, Marocco e Mozambico, tutte nazioni, da dove potrebbero arrivare nuove commesse per l’Italia.

Un’area che fa gola

“Questa missione – ha detto Binelli Mantelli – così come le altre operazioni fuori area in cui siamo impegnati costituisce un investimento. Un continente come l’Africa – ha aggiunto – è strategico per le possibili cooperazioni, per il controllo delle acque e delle coste ed anche per l’addestramento. Nei 5 mesi di attività i nostri equipaggi potranno infatti operare in contesti difficili, un ulteriore ritorno per la Forza Armata”. Le acque solcate dalla missione “sono mari di interesse italiano – ha aggiunto il capo di SMM –  non solo sotto il profilo militare, ma anche per la promozione delle nostre navi. Inoltre le azioni di pirateria si stanno spostando dalla Somalia al Mozambico ed è necessario aumentare la sicurezza marittima e proteggere gli scambi commerciali via mare”. Un “tour” promozionale analogo dovrebbe farlo anche la Francia, a dicembre, anche lei interessata a proporre in loco propri prodotti.

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