Che cosa succede al quotidiano la Repubblica? C’è per caso un dissidio latente fra il fondatore del quotidiano, Eugenio Scalfari, e la direzione di Ezio Mauro? Negli ambienti politici, e dunque non solo giornalistici, qualcuno inizia a porsi la domanda.
Gli indizi cominciano ad essere troppi per non porsi l’interrogativo, in effetti. Ieri Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano del gruppo Espresso, dopo aver elogiato un po’ il sindaco di Firenze ha detto senza tante perifrasi che non voterà Matteo Renzi alle primarie del Pd. Un bell’affondo per il quotidiano diretto da Ezio Mauro che da tempo si sta profondendo – pur dando voce con interviste anche ai non renziani – in attenzioni per le magnifiche sorti e progressive di Renzi lanciato verso la guida del Pd.
In questa linea, secondo alcuni osservatori, vanno inquadrati anche alcuni colpi giornalistici, come quello sulle intercettazioni del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, che hanno dato il la a una richiesta di dimissioni auspicata di fatto da molti renziani. Il comportamento del ministro è stato criticato senza tante perifrasi dal sindaco di Firenze. Sullo scoop, il quotidiano diretto da Mauro ha montato una campagna giornalistica che puntava alle dimissioni del ministro del governo Letta; ministro difeso invece dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano. E mentre Repubblica si esercitava nel criticare il ministro Cancellieri, giungendo come detto a reiterare le richieste di dimissioni, alcune firme storiche di Repubblica, come Gad Lerner, sul suo blog e su Twitter, difendevano l’operato del ministro.
E sul caso Cancellieri ieri il fondatore di Repubblica non ha speso alcuna parola. Segno, secondo gli addetti ai lavori, che la linea Mauro non è stata troppo gradita – per usare un eufemismo – da Scalfari. Il fondatore del quotidiano del gruppo Espresso è infatti ritenuto un difensore – come si evince chiaramente dai suoi scritti – della linea Letta-Napolitano. Conflitto latente in corso nel partitone Repubblica?
