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Ecco quando e come nasceranno i Popolari italiani

La data c’è già, cerchiata in rosso anche se in molti avrebbero preferito il bianco della balena. Ma il 23 novembre non andrà in scena solo la convention di quella che potrebbe essere la nuova proposta popolare italiana, bensì sarà un vero e proprio spartiacque che dovrebbe aprire le porte alla Terza Repubblica, dove a scontrarsi (politicamente) saranno da un lato Matteo Renzi e il suo Pd innovatore, e dall’altro un nuovo centrodestra: deberlusconizzato, forse, e popolare.

ASSEMBLEA POPOLARE
Questo il nome dell’appuntamento scelto il giorno successivo al consiglio nazionale dell’Udc, quando verrà battezzata la vera novità partitica italiana: il nuovo “soggetto politico”, sarà il frutto dei popolari di Scelta civica, giunti ormai in rotta di collisione con l’ala liberal-renziana dei montiani, e dei cattolici dell’Udc. Protagonisti, fanno sapere gli organizzatori, “la partecipazione e l’anima cattolica e popolare della politica italiana”. L’avvicinamento dell’Udc al centrodestra pare ormai inevitabile, con una frattura netta e determinata proprio all’interno del partito di Casini con l’ultimo appuntamento ufficiale il 22 prima del rompete le righe. Obiettivo: i Popolari per l’Italia, un soggetto politico all’interno del quale confluiranno anche le anime popolari e cattoliche di Scelta civica.

META E STRATEGIE
I partecipanti a questo rassemblement blanc sono in prima fila gli esponenti di Udc e Scelta civica che da tempo hanno avviato un percorso ideale comune sotto le insegne dell’Associazione Popolari italiani, e a cui stanno guardando con interesse anche quegli esponenti di scuola diccì appartenenti al neonato Nuovo Centro Destra appena scissi da Forza Italia, quindi i governativi Angelino Alfano, Maurizio Lupi, Beatrice Lorenzian, Nunzia De Girolamo, Roberto Formigoni. Consapevoli che le larghe intese, pur in una contingenza di emergenzialità, non possono essere interrotte dalla questione della decadenza di Silvio Berlusconi, ma vanno sostenute responsabilmente per poi giungere alle urne verosimilmente nel 2015. Quando saranno alle spalle il semestre di presidenza europeo italiano e l’impatto sul Paese della legge di stabilità.

CHI CI SARA’
Il ministro della Funzione pubblica Giampiero D’Alia (Udc), gli alfaniani che da sempre hanno mantenuto il dialogo con il partito di Casini. Ma anche il mondo dell’associazionismo, che ha sostenuto negli ultimi dodici mesi l’avventura montiana scontrandosi con progetti e direttrici “troppo poco cattoliche”.

CONCOMITANZA
Il 23 novembre del 1918 in occasione di un convegno di dirigenti cattolici svoltosi a Roma era stato segnato l’avvio di un dibattito, circa la necessità di un contenitore di ispirazione cattolica. In quella circostanza riecheggiarono le parole di Don Luigi Sturzo rivolte a Stefano Cavazzoni, con cui lo esortavano a riflettere sul fatto che servisse “la coscienza politica di un partito nazionale operante e collegato da un capo all’altro d’Italia, non attraverso gli organismi di Azione cattolica, ma nella coesione spirituale e nella fiducia operativa delle persone”.

 

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