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Icu e Imu, numeri e confronti sconfortanti…

Una nuova tassa che aumenta le tasse. E’ il gioco dell’oca della legge di stabilità, che con la nuova Iuc introduce solo 25 euro di detrazione media. Quindi potrà costare più della tanto vituperata Imu, su cui lo scontro politico si è acceso nei mesi scorsi producendo solo nuovi balzelli. Il conto sarà salato per le famiglie se i Comuni sceglieranno di applicare l’aliquota più alta.

PALLA AI COMUNI
Se le singole municipalità dovessero optare per un’aliquota fino a un massimo del 2,5 per mille, i risparmi in moltissimi casi non sarebbero contemplati, anche in considerazione del fatto che le detrazioni proposte dall’esecutivo incidono in maniera estremamente blanda. Secondo i calcoli effettuati da Cgia e Uil si tratterebbe di appena 500 milioni, quindi 25 euro a nucleo familiare, dato variabile se sempre il singolo Comune decidesse di deviare il sostegno ad appannaggio di una specifica categoria. Ma al netto di aliquote e annunci, c’è la certezza che non saranno più esenti la gran parte dei cinque milioni di proprietari già esenti con l’Imu.

QUESTIONE IUC VISTA DAL SOLE
Come osservato da Salvatore Padula sul Sole 24 Ore, la Iuc è unica solo nel nome ma non nei fatti. Perché ha in pancia addirittura tre diversi balzelli: la vecchia Imu, che sarà pagata da tutti i proprietari di immobili, con esclusione delle prime abitazioni non di lusso; il Tasi, tributo sui servizi indivisibili dei Comuni, che sarà pagato dai proprietari di immobili, comprese le prime case, e che avrà una quota (variabile) a carico degli inquilini; la Tari, la tassa sui rifiuti destinata al pari di Tarsu/Tia/Tares ai proprietari o gli inquilini.

I NUMERI
Sarà dovuta anche sulle prime abitazioni la Tasi (con un’aliquota compresa tra 1 e 2,5 per mille) affittuari compresi nella misura di una quota tra il 10 e il 30%. Secondo i dati forniti dal centro studi della Uil, 27 milioni sarà la quota per Roma e 12 per Milano, ma con l’ombra di situazioni disarticolate: come ad esempio se si intendesse favorire le abitazioni in periferia, ma escludendo quelle popolari presenti invece in alcune zone centrali delle città. Tasi e Imu 2012 invece sono affrontate dalla Cgia di Mestre, con le rispettive detrazioni: 25 euro nel primo caso, 200 euro nel secondo più 50 a figlio. Ma se l’abitazione fosse nella categoria A2 (di tipo civile), con un figlio la Tasi converrebbe nella maggioranza dei casi.

TUTTI I RISCHI COL BUCO
Secondo il ministro Graziano Delrio il rischio si chiama buco: quello da 1,3 miliardi nei bilanci comunali che potrebbe essere determinato proprio dalla riduzione al 10,6 per mille (dall’11,6) del tetto all’aliquota per le seconde case. Inoltre l’associazione dei Comuni lancia l’allarme sull’impossibilità di pagare le tredicesime e il suo vertice, il sindaco di Torino Piero Fassino, scrive al premier Letta chiedendo un incontro urgente perché “la situazione è al limite della rottura dei rapporti istituzionali”.

 

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