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Immigrazione, ecco come Cameron vuol fare concorrenza a Farage

Il premier britannico, David Cameron, annuncia una stretta al diritto degli emigranti di richiedere sussidi in caso di disoccupazione. Il contenimento dell’erogazione dei sussidi è stata annunciata con una lettera inviata al Financial Times in vista di un forte aumento degli arrivi dalla Bulgaria e dalla Romania, a partire dal primo gennaio, quando verranno tolte le restrizioni al loro ingresso nel Regno Unito.

UN TEMA CALDO
Dopo le recenti tragedie dell’immigrazione che hanno coinvolto le carrette del mare in cerca di approdo sulle coste siciliane, il tema è tornato di attualità. Le lamentele di Cameron riguardano, però, un campo ben diverso, quello della libertà di movimento delle persone all’interno dei confini comunitari, che vorrebbe limitare in virtù di un presunto “turismo del benefit”.
Che la questione sia fortemente politicizzata lo si intuisce dalle dichiarazioni di Cameron rilasciate ad un’altra testata britannica, il Mirror, nelle quali attacca il Labour Party sostenendo che nel 2004 ha commesso “un errore monumentale” consentendo ai cittadini dell’Est Europa di poter migrare nel Regno Unito.

L’ATTACCO DELL’UKIP
Le parole di Cameron, lette con la lente della politica interna, rendono forse l’interpretazione migliore. Perché, oltre alla tradizionale reticenza all’integrazione comunitaria, il timore del Primo ministro tory va inquadrato anche nel timore diffuso in larga parte del suo partito di essere scavalcati “a destra” dall’astro nascente del populismo inglese, Nigel Farage. E il leader dell’Ukip, la forza politica anti-euro inglese che si prepara a fare incetta di voti alle europee del 2014, non ha perso occasione di attaccarlo – come racconta l’edizione britannica dell’Huffington Post – dalla quale Farage rivendica la primogenitura dell’ostilità nei confronti dei movimenti migratori.

LA REAZIONE DELL’EUROPA
In questo crescere di intolleranze, non ha tardato a reagire l’Unione europea, che con il Commissario per gli affari interni, Cecilia Malmstrom, ha commentato le parole del Primo ministro inglese. “La libertà di circolazione – ha detto – è un diritto fondamentale dell’Unione europea che la Commissione europea difende. Esamineremo attentamente quel che viene proposto“, ha comunque aggiunto Malmstrom.
Alle sue dichiarazioni sono seguite quelle del commissario di Bruxelles all’Occupazione, Laszlo Andor, che ha avvertito Londra sul fatto che, a seguito degli interventi annunciati, il Regno Unito potrebbe essere visto come un “Paese cattivo“. In un’intervista alla Bbc, il commissario Andor ha invitato il governo di Londra a non incoraggiare “isterismi“, sottolineando che ai britannici non viene detta “la completa verità” sui benefici dell’immigrazione.

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