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Fondazione Alleanza Nazionale, ecco la vera contesa fra Storace, Meloni e destri vari

Conto alla rovescia: il 14 dicembre è stata convocata l’assemblea dei soci della Fondazione di Alleanza nazionale, soggetto che amministra i beni del partito che nel 2009 si sciolse per entrare nel Pdl, ma anche centro di un’indagine della magistratura e punto di rottura delle diverse anime della destra italiana che, ognuna per proprio conto, vorrebbe trarne un vantaggio. E nel frattempo oggi va in scena il cda della Fondazione.

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VIA AL CDA

Oggi il nulla osta allo scongelamento del simbolo di Alleanza nazionale? Il cda convocato in giornata dovrà votare sulla mozione presentata dall’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, per chiedere all’assemblea del prossimo 14 dicembre lo «scongelamento» del simbolo. In caso di via libera la creatura di Fiuggi tornerebbe a presentarsi alle urne.

QUI FRATELLI D’ITALIA

Scongelare il simbolo di An? Secondo Achille Totaro, eletto alla Camera tra i meloniani, “è una cosa che andrebbe concordata con tutti”. Non è un “semplice sì o no”, dice a Formiche.net, dal momento che il discorso coinvolgerebbe in maniera più ampia anche altre questioni. “La volontà è di unire l’intero ambiente, dal momento che gli elettori non capirebbero e non premierebbero un’offerta di destra sminuzzata, finendo per non votare per alcuno”. Il deputato toscano ritiene che se si riuscisse ad aggregare tutto l’ambiente “sarebbe un fatto positivo”. Ciò che è sicuro, aggiunge , “è che nessuno può permettersi che all’interno dell’area di destra ci siano più partiti di riferimento, visto e considerato ciò che sta avvenendo tra Fi e Ncd”. Ma quanto vale la cosiddetta “destra-centro”? Secondo Totaro per restare prudenti, si potrebbe puntare almeno al 5-6%, ma sarebbe già un traguardo notevole vista la diaspora degli ultimi anni. E sulla possibilità di una lista comune alle prossime europee che riunisca tutte le destre sotto il simbolo di An, Totaro dice che sarebbe un’eventualità “auspicabile, perché potrebbe essere lo spunto che riaggrega un’intera area”. É chiaro che andranno “studiate con attenzione le modalità, ma penso che tutti si rendano conto che dare l’impressione di affiancare ai due partiti di Berlusconi e Alfano, anche altrettanti -o addirittura tre- di destra, non servirebbe e gli elettori punterebbero il dito contro una mancata compattezza”.

NON SERVE AN
Però tra i meloniani la vulgata, che già da alcune settimane è stata fatta circolare, è che non serve una nuova An, perché già c’è il partito Fratelli d’Italia. Come osservato da Edmondo Cirielli in un editoriale sul sito del movimento “non c’è bisogno né di una vecchia né di una nuova An, perché l’Alleanza nazionale del futuro esiste già: Fratelli d’Italia. Ed infatti chi principalmente ha creato Fratelli d’Italia se non il gruppo dirigente nazionale e locale del glorioso movimento giovanile di Alleanza nazionale, oltre all’ultimo leader Giorgia Meloni, Carlo Fidanza, Carolina Varchi, Giovanni Donzelli e i tantissimi militanti locali? Sono loro e solo loro che hanno diritto a raccogliere e rivendicare l’eredità di Alleanza nazionale”.

QUI MOVIMENTOXAN
Di parere opposto i promotori del Movimentoxlalleanzanazionale, Roberto Menia, Francesco Storace e Adriana Poli Bortone.

ECCO LA GALLERIA FOTOGRAFICA

Secondo l’ex sottosegretario triestino Menia (ieri a Bari per manifestare contro la Giunta Vendola assieme all’ex senatrice e sindaca di Lecce) è assurdo che si presenti all’elettorato un’offerta “frammentata e litigiosa, occorre unità e l’unione è servita su un piatto d’argento proprio da un simbolo e una storia che ci sono già: basterebbe solo scongelarli e andare vanti”. Certo, aggiunge a Formiche.net, andrà ricalibrata “la proposta politica, dal momento che l’Italia di due decenni fa non è come quella di oggi: penso al dossier privatizzazioni, da valutare nel merito con cognizione, per evitar di svendere il patrimonio italiano o di cederlo senza che lo Stato ne tragga vero profitto”. E ancora, il tema della sovranità nazionale non da sventolare come fa Grillo in piazza, ma da valutare analiticamente e concertare più flessibilità da parte di Bruxelles ma più impegno da parte del governo delle larghe intese che non sta brillando per azionismo”.

“E’ apprezzabile che la Fondazione, abbia preso atto della volontà del Movimento per AN di ridar vita ad un soggetto politico come AN che si era tentato di far scomparire – osserva a Formiche.net Adriana Poli Bortone – . Oggi noi del Movimento prendiamo atto con soddisfazione del fatto che anche altri vogliono fare questo percorso”.

twitter@FDepalo

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