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Nelson Mandela, sei buoni motivi per passare alla Storia

1. La lotta contro l’apartheid
Di origini aristocratiche e figlio di un capo della tribù Thembu, Nelson Mandela decise di rinunciare ai suoi privilegi ed entrare in politica per lottare in maniera pacifica contro l’apartheid, il regime che imponeva la segregazione della gente di colore.

2. La resistenza nel carcere
Nelson Mandela è stato detenuto nel 1963 e condannato all’ergastolo. Ha resistito 27 anni in galera. In quegli anni il suo carisma è aumentato fino a quando il presidente Botha gli ha offerto un’amnistia in cambio del rinnegamento della sua lotta. Mandela ha rifiutato ed è restato in carcere.

3. Spazio ai giovani
Nel 1999, dopo cinque anni alla presidenza, Nelson Mandela ha lasciato il potere, nonostante avesse un alto indice di popolarità. Il leader aveva deciso di continuare a collaborare con le istituzioni per il bene del Paese e l’uguaglianza razziale, ma non in prima fila, per dare spazio alle nuove generazioni.

4. I diritti umani
Nelson Mandela è uno dei personaggi emblematici della lotta pacifica contemporanea. Il 18 luglio del 2010, per decisione delle Nazioni Unite, si è celebrato per la prima volta il Nelson Mandela International Day in onore alla lotta per i diritti umani.

5. Contro la diffusione dell’Aids
Con Nelson Mandela sono arrivati i primi piani del governo per cercare di fermare in maniera ufficiale la diffusione dell’Aids in Sudafrica. Il tentativo era quello di affrontare la malattia con un approccio multidisciplinare, con particolare attenzione alle categorie sociali più deboli e più soggette a rischio di infezione, ovvero le donne e i giovani. Ma il piano è fallito e lo stesso Mandela ha ammesso la sconfitta.

6. L’uso del rugby per la riconciliazione 
Una volta arrivato alla presidenza del Sudafrica e sconfitta l’apartheid, la grande sfida di Nelson Mandela è stata la riconciliazione del Paese. E per riuscirci ogni strumento è stato utile. Così Mandela scelse di usare il rugby – uno sport tradizionalmente di bianchi – per unire la popolazione. Durante il Campionato del 1995 in Sudafrica, Mandela ha tifato per la squadra nazionale, gli Springboks. Quando Mandela – vestendo la maglietta degli Springboks – ha consegnato al capitano François Pienaar il trofeo, lui ha pronunciato una frase che rifletteva l’idea del presidente: la squadra non è solo dei tifosi bianchi, ma di tutti i sudafricani. Senza distinzione.

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