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Che cosa pretendono, e di cosa vaneggiano, i Signori dei Forconi

Lucio Chiavegato, Augusto Zaccardelli e Mariano Ferro: ecco il triumvirato che guida la protesta dei Forconi, promotori dell’iniziativa «Fermiamo l’Italia». Volantinaggio, presidi dal Nord al Sud del Paese, mobilitazione anti tasse e tanta voglia di avere giustizia da un sistema che non funziona più. Dagli ultras, a Forza Nuova all’estrema sinistra, le componenti eversive della protesta, come riporta Marco Ludovico sul Sole 24 Ore, ovvero “la protesta di cento anime eversive, le più disparate, improvvisate, persino di fronti politici opposti”. Il primo è un artigiano, presidente dei «Liberi Imprenditori Federalisti Europei» del Veneto; il secondo è Segretario nazionale del «Movimento autonomo degli autotrasportatori»; infine Mariano Ferro Leader dei «Forconi Sicilia», ex candidato alla presidenza della Regione. Una mappa dettagliata per comprendere cosa pretendono i signori dei Forconi.

LIFE
Era una barricadera associazione che circa tre lustri fa promuoveva i Gruppi di Intervento Rapido in difesa degli imprenditori vessati dallo Stato, stampando una sorta di vademecum di regole da adottare in caso di visita della Guardia di Finanza. Dallo scorso maggio l’associazione dei Liberi Imprenditori Federalisti Europei è guidata da Lucio Chiavegato, reduce dall’esperienza politica in Veneto Stato. Ma qual è il programma di Chiavegato? Senza mettere del tutto da parte pulsioni indipendentiste, si scaglia contro il sistema “vessatorio, burocratico e fiscale, che pretende solo di sfruttare chi produce”. E mentre quindici anni fa il braccio armato della Life erano i Gruppi di Intervento Rapido (che andavano in soccorso di quegli iscritti che venivano visitati dalle Fiamme Gialle), oggi propone i G.R.A. , ovvero i Gruppi di Resistenza Attiva. Volontari che interverranno in caso di visita da parte di Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, Equitalia.

FRATELLANZA
Spunto per le nuove piazze del nord est è la Fratellanza, ovvero una rete con cui stare attenti “a ciò che accade al nostro vicino, all’imprenditore che abbiamo accanto al nostro capannone, all’artigiano”. Chiavegato dice che “Fratellanza la fa l’imprenditore con i suoi operai, perché bisogna capire che l’azienda dove lavoriamo è una famiglia e solo se si rimane uniti si vince”.

L’APPELLO
“Non partiti, non movimenti separati, nessuna divisione. Avete conti in sospeso con qualcuno? Vecchie paranoie e dissapori? Invidie e gelosie varie? Lui si l’altro no? Lui mi ha parlato male 3 anni fa? Mi ha fatto uno sgarro e non posso? Bene. Ritroviamoci uniti sotto un solo motivo. abbattere questo stato corrotto, ladro e mafioso”. E’ l’appello che Chiavegato ha rivolto alla rete, chiedendo agli aderenti alla manifestazione di staccare le mani dalla tastiera e far vedere se “le vostre parole valgono almeno il 10% di ciò che dite in internet: è ora di fare”. E ancora: “Ognuno con le proprie convinzioni politiche, indipendentiste, federaliste, autonomiste. Ritroviamoci sotto un’unica meta da raggiungere. Se non ora mai più”.

AUTONOMISTI E FORCONI
Accanto a Chiavegato ecco Augusto Zaccardelli, Segretario nazionale del «Movimento autonomo degli autotrasportatori» e Mariano Ferro Leader dei «Forconi Sicilia», ex candidato alla presidenza della Regione Sicilia. Il mantra dei Forconi? Debito pubblico, pareggio di bilancio, fondo salva stati, meccanismi di “stabilità, troike finanziarie “non hanno per noi alcun senso dal momento che servono solo a garantire la stabilità, i bilanci, la salvezza e le ricchezze di quelle elitès e lobbies finanziarie neoliberiste che pur rappresentando meno dell’1% della popolazione vivono lucrando ed impoverendo il restante 99% dell’Umanità”. E annunciano che ove lo Stato centrale non dovesse riconoscere al Popolo Siciliano il diritto alle prerogative amministrative e finanziarie previste dallo Statuto, “la Lotta dei Forconi potrebbe abbracciare anche le istanze mai sopite dell’Indipendentismo Siciliano”.

MONETA SICILIANA
Accanto ai generici spunti di equità sociale (come l’abolizione di benefit della casta, di cui una buona fetta si trova proprio nell’Ars siciliana) ecco farsi largo il proclama incentrato su: sburocratizzazione; divieto di attribuzione di incarichi e consulenze a soggetti già in pensione o a “trombati” nelle elezioni; norme a tutela dei produttori su origine, qualità, tracciabilità e costi all’origine dei prodotti agroalimentari; revisione delle politiche comunitarie penalizzanti la pesca e l’agroalimentare siciliano. E dulcis in fundo l’ adozione di una moneta complementare siciliana per il rilancio dei consumi interni e l’attribuzione di un reddito minimo da cittadinanza per studenti e cittadini con reddito basso o nullo.

NUMERI
Cinquecento milioni è la stima dei danni economici provocati nel gennaio 2012 dal blocco dei trasporti del movimento dei Forconi soprattutto in Sicilia. Secondo Confindustria il costo nelle sole province di Siracusa, Catania e Palermo è stato di oltre 50 milioni di euro a cui si devono aggiungere altri 50 milioni, secondo Coldiretti, per il crack dell’economia dell’isola.

twitter@FDepalo

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