Skip to main content

Egitto, diritti femminili e religione nella nuova Costituzione

Le strade del Cairo sono tappezzate di striscioni con la scritta “Sì, vota sì per la nuova Costituzione” e “Dire Sì alla Costituzione e dire No al terrorismo”. La questione è che insieme a articoli innovativi e utili, nella bozza della Costituzione che sarà ratificata con il referendum del 14 e 15 gennaio in Egitto ci sono anche passaggi discutibili. Riguardano soprattutto il settore militare. Per le strade del Cairo mancano gli striscioni che invitano a respingere la proposta costituzionale. Non per mancanza di critiche ma perché sono portati via dalle forze dell’ordine.

A raccontarlo è la giornalista egiziana Shahira Wassef, residente al Cairo, in una conversazione con Formiche.net: “In generale – spiega – si può dire che la situazione si è calmata. Tuttavia, l’agitazione può facilmente ricominciare a causa di determinati processi politici. Purtroppo, anche se le proteste iniziano pacificamente, quando si è di fronte a polizia e altri civili comincia l’aggressività. Ci sono reparti della polizia organizzati a prescindere delle decisioni politiche”.

Non si può dire che in Egitto ci sia una guerra in corso ma la penisola del Sinai attraversa un momento difficile. “Le persone sono in attesa della tappa successiva, ora c’è il referendum sulla Costituzione (14 e 15 gennaio) ma poi ci saranno le elezioni presidenziali e parlamentari (ancora l’ordine rimane poco chiaro). Aspettano quel momento per sentirsi più sicuri che la tabella di marcia politica stia proseguendo, rendendo così la sicurezza più istituzionalizzata”, ha aggiunto.

Quali sono le principali novità in materia religiosa nella bozza della nuova Costituzione?
Ci sono molti cambiamenti, così come nuovi articoli, alcuni buoni e altri controversi. Il progetto costituzionale è composto da 247 articoli, di cui alcuni sono stati rimossi dal 2012 dai Fratelli Musulmani e ne sono stati aggiunti circa 42. Per esempio, l’articolo 219 stabilisce che “i principi della sharia islamica sono le sue fonti generali, i principi e le massime della sua giurisprudenza teorica e pratica, e le sue fonti sunnite sono di affidabile e autorevole ragionamento giuridico e teologico”. Questo è stato rimosso in un articolo che è stato introdotto nel 1971 e modificato nel 1980 e che prevede che “i principi della sharia islamica sono la fonte principale della legislazione”. Inoltre, è stato rimosso l’articolo 11 che dice che lo Stato è il custode di etica e di morale. D’altra parte, la Costituzione consente solo ai credenti di ebraismo, cristianesimo e islam di praticare la loro fede apertamente. I partiti politici a sfondo religioso, invece, ora non sono più autorizzati a esistere.

Quali sono gli aspetti più discussi che riguardano le forze militari?
Questi sono più controversi. Ad esempio, il ministro della Difesa non è più nominato solo dal Presidente ma deve avere l’approvazione del Consiglio supremo delle forze armate. Può rimanere in carica per due periodi esecutivi (otto anni) e rimane poco chiaro come il ministro della Difesa possa essere rimosso. Ambiguo anche l’articolo sui processi militari per i civili, che era presente anche nelle costituzioni precedenti. Ci sono 14 reati diretti e specifici su installazioni militari che saranno puniti attraverso processi militari. Si sperava invece che i civili non fossero sottoposti a processi militari.

E quali sono i cambiamenti in materia di diritti civili?
Rispetto alla Costituzione del 2012, questa ha nuovi articoli sulla tutela dei diritti delle donne e delle persone disabili, il che è positivo. C’è anche un articolo che definisce la quota del 50% di operai e contadini rappresentati in Parlamento: “Si cercherà di rappresentare i lavoratori e contadini adeguatamente nel primo Consiglio dei Deputati, che sarà eletto dopo l’adozione della presente Costituzione, così come prescritto dalla legge”. Anche nella costituzione del 2013, il Consiglio dei Deputati aveva il diritto – con l’approvazione dei 2/3 dei suoi membri – di ritirare la fiducia al Presidente.

La forza politica dei militari resterà intatta?
I militari sono e resteranno i soggetti più forti dell’Egitto, soprattutto a causa della situazione geopolitica del Paese e dei conflitti sulle frontiere. Resta da capire ancora se giocheranno un ruolo importante nel governo e nelle istituzioni statali.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter