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Hollande-Gayet, uno scandalo gonfiato dal sentimentalismo italiano. Parola di Ridet (Le Monde)

Più che la notizia della liaison del presidente François Hollande con l’attrice Julie Gayet, per molti osservatori a stupire è il silenzio dei giornali francesi sulla vicenda, a dispetto dell’ampia copertura data dalla stampa internazionale. Una reazione mediatica che forse spiega le differenze sostanziali tra la società transalpina e quella di altri Paesi. L’affaire Gayet, secondo Philippe Ridet, corrispondente dall’Italia del quotidiano francese Le Mondeè solo una vicenda personale che non compromette gli interessi del Paese.

In una conversazione con Formiche.net, il giornalista spiega anzi che “non si tratta di uno scandalo” ma di “una storia che riguarda soltanto le persone coinvolte. Come giornalista – aggiunge – la notizia mi interessa per quello che comporta sulla personalità dell’uomo politico, ma non so come andare al di là del fatto. Sono abbastanza d’accordo con Hollande e la posizione presa durante la conferenza stampa di ieri”.

NESSUNA BUGIA
Hollande non può annunciare che divorzia perché non è sposato. Ha quattro figli fuori dal matrimonio e, secondo Ridet, non ha fondato la sua campagna elettorale sulla famiglia cristiana: “A differenza degli Stati Uniti, Hollande quando si è insediato come presidente non ha giurato sulla Bibbia. Avrà mentito a queste donne, ma non ai francesi”.

SENTIMENTALISMI ITALIANI
“Gli italiani sono troppo sentimentali”, commenta Ridet spiegando le differenze di approccio tra la stampa transalpina e quella delle Penisola. Questo non è altro che un melodramma borghese, il classico triangolo d’amore. È molto più ridicolo che scandaloso. Ho letto sui giornali italiani alcune cose scioccanti. Si solidarizza con la povera Valérie che è finita in ospedale o si elabora uno scandalo maggiore di quello che è, chiosato ancora il giornalista.

IL FASCINO DELLO SCANDALO
Per esempio, la storia che l’appartamento dove si incontravano Hollande e Gayet fosse pagato dalla mafia corsa è stata molto spinta dai quotidiani italiani ma non è vera. Hollande, con le spalle al muro e un basso livello di popolarità, il 25%, ha proposto in quella conferenza stampa una svolta pazzesca ai francesi. Si è rivelato più coraggioso di quanto si pensasse”, ha detto Ridet.

LE SPESE DELLA PRÈMIERE DAME
Anche se non è un legame formalizzato con il matrimonio, negli ultimi anni la figura di première dame è stata ricoperta da Valérie Trierweiler. Come comportarsi allora davanti alle sue spese? “Si tratta di 20mila euro al mese, poco in confronto ai 60 mila di Carla Bruni (nel caso di Nicolas Sarkozy, ndr) e 80mila di Bernadette Chodron de Courcel (nel caso di Jacques Chirac ndr). Non riceve uno stipendio, solo un pagamento per spese di segreteria e personale distaccato. L’unico pagato è l’addetto stampa, ma penso che si tratti di una cifra sopportabile anche per un Paese in crisi”, ha commentato Ridet.

LA FIGURA PRESIDENZIALE
Il corrispondente di Le Monde precisa che la figura del presidente della Repubblica francese è molto diversa da quella del presidente del Consiglio o del presidente della Repubblica italiana: “Ha una carica simbolica molto forte, quasi di monarchia repubblicana. Queste caratteristiche della funzione presidenziale sono state riprese da Hollande, che non era più l’uomo con il casco in motorino. Appena è entrato ieri nel salone dove si è svolta la conferenza stampa ha ritrovato gli attributi della funzione presidenziale, attributi che possono proteggere gli uomini, anche i più deboli”.

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