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Tutti gli ostacoli della conferenza sulla Siria a Montreux

Pubblichiamo un articolo di Affari Internazionali

Il Consiglio nazionale siriano è molto diviso. Accetterà di partecipare ma non avrà l’appoggio unanime dei suoi membri. Poco chiara anche la posizione russa. L’analisi di Affari Internazionali
Alla vigilia della conferenza sulla Siria di Montreux, gli Stati Uniti e la Russia continuano a premere per convincere le opposizioni che confluiscono nel Consiglio nazionale siriano (Cns) a prendervi parte.

Il Consiglio è molto diviso. Una buona parte dei suoi rappresentanti vorrebbe che il presidente Bashar al-Assad e il suo regime fossero esclusi o, almeno, che l’uscita di scena del regime fosse preventivamente assicurata.

A confermare queste posizioni è stata l’ultima riunione del Consiglio svoltasi a Istanbul all’inizio del mese. Ahmed Jarba, leader del Consiglio, le ha riportate alla riunione degli Amici della Siria del 12 gennaio a Parigi. Qui Stati Uniti e Russia hanno ripetuto le loro assicurazioni sul fatto che il governo Assad parteciperebbe alla Conferenza che si terrà il 22 gennaio, ma poi lascerebbe il potere a un governo di coalizione, in grado di riflettere un equilibrio inclusivo nel paese.

TRATTATIVE CON IL REGIME
L’impressione è che, sia pure molto di malavoglia, il Cns accetterà, ma naturalmente non avrà l’appoggio fermo e unanime dei suoi membri che, per il successo a lungo termine della riunione, sarebbe invece auspicabile.

La posizione statunitense appare meno chiara di quella russa. Mosca ha sempre sostenuto la permanenza al potere di Assad, non escludendo una sua uscita, ma affidandola a meccanismi interni e non a pressioni dall’esterno volte a cambiare il regime. È anche probabile che nell’accordo russo-siriano preliminare al disarmo chimico siano state date ad Assad assicurazioni in questo senso.

Lo scenario di una conferenza che pone le premesse per un compromesso che contempli un’uscita personale di Assad e dei suoi, ma garantisca una partecipazione al governo di rappresentanti “moderati” del vecchio regime, degli alawiti e dei loro alleati, fa parte certamente parte delle previsioni di Mosca.

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Roberto Aliboni è consigliere scientifico dello IAI.

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