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Finalmente liste Ppe alle Europee. Sogno o son desto?

Dopo anni di rincorse e tradimenti, dopo sceneggiate degne delle gelosie coniugali e delle separazioni, finalmente “pare” che alle prossime europee si possano formare liste del Ppe.

Quel benedetto o maledetto, dipende dalle opinioni, centro destra italiano che mai è riuscito a formarsi, legarsi e nemmeno a coalizzarsi tutt’intero sembra a un passo dalla scelta, speriamo definitiva, di liste Ppe nel prossimo maggio.

Forse corro troppo, ma a nessuno dovrebbe sfuggire quando la frustrante attesa dei moderati italiani sia stata delusa da e per troppi, recenti anni.

Ci saranno liste del Ppe alle europee? Il centro non è stato occupato da nessun Grillo, i grilli personalistici emersi in questi da parte molti leader di diversi partiti hanno solo prodotto la fine tombale, almeno per il prossimo decennio, di ogni speranza di ricostruzione del centro in Italia. Grillo – son le sue battaglie e i suoi urli – ha preso i voti di protesta che Lega e Di Pietro e molti della sinistra si erano visti attribuire negli scorsi decenni.

Il centro, non luogo fisico ma proposta di contenuti e innovazione, non è mai decollato, troppo chiuso tra tattiche di sopravvivenza necessaria e ispirazioni immaginifiche di “grandeur”.

CI saranno liste Ppe alle europee? La situazione è delicata, il gruppo di Mauro e Olivero, diversi per impostazione culturale e sensibilità storica, non sembra propenso a entrare in una grande coalizione “popolare europea”. Si vocifera da mesi anche della prossima nascita di un soggetto politico “democristiano innovatore”. Vedremo, senza una lista chiara e unita del Ppe, il rischio chiaro è che i cittadini mai è poi mai più rivolgeranno lo sguardo al centro.

Si sono mosse invece critiche a Casini, certo criticabile e correggibile, tuttavia egli ha dimostrato ancora una volta uno spregiudicato realismo, eccellente dote. Cosa avrebbe dovuto fare, dopo aver preso atto con una sincera autocritica, dei gravi errori che hanno portato il suo partito dal 7,8% con Follini all’1,76 di oggi?

Nessuno può sinceramente credere che ci sia spazio per la lista Passera o un nuovo listino al centro, di fatto fuori dalla coalizione del Ppe e fuori da quelle socialiste.

Oltre al nazionalismo e al populismo, così diffusi in Europa grazie alle ipocrisie, alle follie e alle amnesie delle tradizionali famiglie politiche, di commissari e Parlamento, non c’è nessuno spazio politico.

Forse, dico forse, qualcosa potrà cambiare se alle elezioni europee si potrà intravedere o avere liste del Ppe, il resto lasciamolo al reparto sogni illusori del gran casinó italiano.

Luca Volontè
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