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Lo sapete che a Istanbul si manifesta contro una legge che censura internet?

Piazza Taksim si è di nuovo accesa. Questa volta a scatenare la rabbia dei manifestanti non sono gli alberi del parco Gezi ma la difesa del libero accesso a internet. Centinaia di persone hanno protestato ieri contro l’approvazione di una legge che dà la facoltà al governo di chiudere pagine web senza autorizzazione giudiziaria. Sui cartelli dei manifestanti si poteva leggere: “Internet o apocalisse”.

ISTANBUL PER TURISTI
I protestanti si sono lamentati per la mancanza di attenzione da parte dell’Europa. Le manifestazioni vanno avanti dallo scorso mercoledì, ma sabato la polizia ha scaricato gas lacrimogeni e pallottole di gomma contro i manifestanti. Gli accessi a piazza Taksim e al parco Gezi sono stati chiusi. L’accesso è stato consentito solo ai turisti.

LA GUERRA CON GULEN
Il governo turco ha aumentato la pressione verso la stampa con l’espulsione di Mahir Zeynalov, un giornalista del Today’s Zaman, pubblicazione turca in inglese. Secondo il giornale, Zeynalov è stato espulso per avere criticato Erdogan attraverso il suo account Twitter. Le autorità hanno confermato l’espulsione. Per alcuni analisti, questa misura fa parte della guerra politica tra il governo di Erdogan e i simpatizzanti di Fethulla Gülen, intellettuale legato al Today’s Zaman.

L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE
Tutto è cominciato mercoledì sera quando il Parlamento ha approvato 16 articoli che riguardano la libertà di espressione su internet. Secondo il quotidiano Hürriyet, questa nuova normativa fa parte di un pacchetto di 125 provvedimenti che sono stati presentati come misure “per proteggere la famiglia, i bambini e la gioventù da elementi in internet che incitano il consumo di droghe, gli abusi sessuali e il suicidio”. Molti partiti d’opposizione e organizzazioni che difendono la libertà di stampa hanno chiesto al presidente della Repubblica, Abdula Gul, di non controfirmare la legge e bloccarne la messa in vigore.

IL POTERE DEL GOVERNO
Adesso, qualsiasi persona di potere potrà eliminare entro quattro ore, senza autorizzazione, qualsiasi contenuto che non piaccia. Basta avvertire la Direzione di telecomunicazioni (Tib)”, ha spiegato Gürkhan Özturan, un attivista turco che dal 2010 lotta per la libertà di espressione sul web. Secondo Özturan, con questa legge in materia di diritti la Turchia è allo stesso livello di Cina e Iran.

INFORMAZIONE PARALLELA
Il quotidiano online Bianet ha spiegato che la legge rafforza un centralismo autoritario. E anticipa che il direttore della Tib sarà nominato dai servizi segreti turchi. Per il professore di telecomunicazioni dell’Università di Istanbul, Erkan Saka, in Turchia nascerà una “Internet parallela”, con la quale i cittadini che hanno più conoscenze informatiche riusciranno ad accedere facilmente a siti web dove gli altri non arriveranno.

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