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Come sarà il futuro del lavoro. Le previsioni di Ichino

Nuove strategie di “occupabilità” e formazione al lavoro di giovani e adulti, partendo da esperienze come il progetto Employability 2.0, un percorso interaziendale di formazione e lavoro rivolto a giovani neolaureati, nato nel semestre di presidenza del Consorzio Elis affidato a Sky.

ALTERNATIVE PER L’OCCUPAZIONE
Avvenuto alla presenza di cinquanta direttori delle risorse umane provenienti da realtà italiane ed internazionali (la stessa tv di Rupert Murdoch, Birra Peroni, Banca Monte dei Paschi di Siena e molti altri), del senatore di Scelta civica Pietro Ichino e di Lucia Valente, assessore al Lavoro della Regione Lazio, l’incontro è servito in primo luogo a delineare possibili alternative per velocizzare e favorire l’occupazione dei giovani disoccupati e degli over 50 che hanno perso l’impiego. Un tema centrale data la congiuntura economica negativa, che vede crescere la percentuale dei senza lavoro.

LA RICETTA DI ICHINO
Docente ordinario di Diritto del lavoro nell’Università degli Studi di Milano, Ichino insiste da tempo sulla necessità di riformare il mercato del lavoro italiano, per il quale in passato ha proposto un modello basato sull’esempio nord europeo della “flexicurity“, con un’alta flessibilità un’uscita e un welfare adeguato che favorisca la successiva ricollocazione. “La sensazione di chi entra nel mercato del lavoro – ha spiegato il senatore intervenendo durante l’evento – è che il lavoro non ci sia più; in realtà, nonostante la crisi, i flussi di assunzioni sono rimasti ingenti: 10 milioni di contratti di lavoro regolari ogni anno, di cui 1,7 milioni a tempo indeterminato. Ma i giovani e chi perde il posto sono per lo più tagliati fuori da questi flussi“.

DOMANDA E OFFERTA
Questo perché, secondo gli organizzatori, esisterebbe in Italia un grave difetto di incontro tra domanda e offerta di lavoro. Un modo per coniugare la massima flessibilità dei lavoratori con la massima flessibilità dei datori di lavoro è il job sharing. Così, si è detto in una nota, come un azienda sposta un lavoratore da un reparto all’altro o da un settore all’altro, si può prevedere che due datori di lavoro si possano “scambiare” il lavoratore diventando co-creditori e co-debitori verso lo stesso.

I NUOVI OCCUPATI
E il programma Employability, grazie al quale i partecipanti hanno avuto la possibilità di lavorare in due aziende diverse nell’arco temporale di due anni, ha inserito 64 ragazzi nel mondo del lavoro con ul progetto “E 2.0”. Un’esperienza che, secondo le aziende coinvolte, può rappresentare un punto di partenza nell’esplorazione di nuove strade e nuove tipologie contrattuali, che possano innovare il mercato del lavoro a livello nazionale.

L’APPRENDISTATO
In questo senso il modello della co-datorialità può applicarsi anche all’apprendistato. Il progetto di formazione e lavoro del Consorzio Elis Employability, sostengono molti addetti ai lavori, è un esempio in questo campo perché grazie a questo progetto i giovani partecipanti hanno avuto modo di attingere esperienza da due contesti aziendali diversi. Un aspetto importante, sottolineano, per un giovane appena entrato nel mercato del lavoro.
Oltre ad essere un esperimento guida in Europa, unico nel suo genere. Perché, spiega Emiliano Maria Cappuccitti, HR Director Birra Peroni, “non esiste infatti un qualcosa come questo in altri Paesi al mondo”.

“Lavoro, le nuove opportunità per giovani e over 50”. Il servizio di Sky

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