Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

I am alive, dal Libano l’app per comunicare dopo un attentato

I am alive” (Sono vivo). È questo il nome dell’applicazione per smartphone che hanno inventato in Libano per comunicare con i propri cari dopo un attentato. Secondo il blog Ereb, l’app è stata brevettata da Sandra Hassan. Questo ingegnere informatico, una ragazza di 26 anni, ha creato il programma dopo gli attentati di Haret Hreik a Beirut, che sono costati la vita a quattro persone.

LA VACANZA IN LIBANO
All’epoca Hassan in realtà viveva in Francia, ma dopo una vacanza in Libano è stata presa dal panico e dallo stress per diverse esplosioni. Così è arrivata l’ispirazione: creare un’app per poter comunicare quando la linea telefonica non funziona. L’applicazione permette l’invio di messaggi attraverso i social network molto velocemente con l’hastag “Lebanon” e “LatestBombing” attraverso un sistema operativo Android.

COMUNICARE CON I CARI
Ogni volta che c’è un incidente o un attentato simile tutti apriamo i nostri cellulari per contattare i nostri parenti e amici che vivono nella zona e sapere se sono ancora vivi, ma purtroppo dopo gli attentati la rete non tiene il carico e le chiamate o i messaggi sono impossibili”, ha detto Hassan, secondo Ereb.

L’APP DELL’ESERCITO
Inoltre, l’esercito libanese ha lanciato mesi fa un’altra applicazione, LAF Shield (Scudo delle Forze armate libanesi), che permette ai cittadini inviare messaggi, immagini, video e registrazioni di qualsiasi elemento sospetto, affinché si possano bloccare gli attentati. La tecnologia al servizio della sicurezza.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter