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Chi è Dario Nardella, l’erede di Renzi a Firenze vittorioso in primarie mosce

Sarà Dario Nardella l’erede di Matteo Renzi a Palazzo Vecchio? Il primo risultato che arriva da Firenze in vista delle amministrative del 25 maggio va in questa direzione. Il candidato renziano ha vinto ieri le primarie con l’82,5% dei voti. Una percentuale bulgara che fa ironizzare il trionfatore: “Mi sento un po’ il sindaco di Sofia”.

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GLI SFIDANTI

Non c’è stata storia fin dai pronostici per gli altri due sfidanti, il civatiano Iacopo Ghelli, che è arrivato secondo con il 10,2%, e per il candidato più a sinistra, Alessandro Lo Presti, area ex Marino, terzo con il 7,3%.

L’AFFLUENZA

L’affluenza supera quota 11mila persone, “un grande risultato – ha commentato Nardella – siamo riusciti a mobilitare 10mila persone in due settimane”. Un risultato lontanissimo dalle combattute primarie del 2009 che con 37mila votanti avevano incoronato a sorpresa l’attuale presidente del Consiglio ma in linea con le parlamentarie del 2012.

LE POLEMICHE

Una competizione organizzata in poche settimane quella nel capoluogo toscano, anche per evitare l’effetto “candidatura dall’alto” per il braccio destro di Matteo Renzi. “Primarie farsa”, le bolla l’ex assessore regionale Cristina Scaletti (Cd), pronta a candidarsi con una lista civica per Palazzo Vecchio: “La verità è che queste primariette sono diventate soltanto la foglia di fico per coprire la nudità di un candidato nominato dal predecessore”. Un’accusa rispedita al mittente da Nardella, che ha ricordato la sua storia recente: quattro anni come vicesindaco, la vittoria alle parlamentarie e quella di ieri: “Mi auguro che nessuno parli più di Nardella catapultato”.

IL RAPPORTO CON RENZI

Anche se rivendica il suo rapporto privilegiato con il presidente del Consiglio che ieri gli ha fatto i complimenti: “Con Renzi il rapporto è molto forte e io ne farò tesoro nell’interesse dei fiorentini. Matteo per far del bene alla propria città è dovuto persino andare da Berlusconi. Per me andare da Renzi sarà più facile”.

I due, entrambi 39enni, si sono conosciuti sui banchi della facoltà di Giurisprudenza. Poi le loro storie politiche seguono percorsi quasi opposti: Renzi nella Margherita e Nardella nei Ds, ma è quest’ultimo a schierarsi con lo scout outsider nelle primarie del 2009 e a diventare suo vicesindaco.

Ora occhi puntati al voto del 25 maggio. Le altre forze in campo, da Forza Italia a M5S, non hanno ancora scelto il nome da opporre alla favoritissima “corazzata Nardella”.

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